Con le donne curde per la ricostruzione di Kobane – 9 luglio

Sabato 9 luglio, presso il circolo L’Ortaccio di Vicopisano (via loris baroni 14):

h 19: presentazione dell’Associazione “Pe.Pa. – Antonella Ara con le donne del mondo dalla dignità ribelle” e del progetto della Casa delle Donne “Arin Mirkan” a Kobane

h 20.30: CENA CURDA a cura dell’Associazione Pe.Pa.

MENU’:
Falafel di ceci, crema di melanzane, zazichi curdo, humus
Bulgur con spezzatino di pecora o stufato di verdure (+ alternativa vegetariana)
Budino di riso al pistacchio.

Costo: 15 euro. Il ricavato sarà interamente devoluto alla Mezzaluna Rossa Kurdistan Italia Onlus e destinato al progetto della Casa delle Donne Arin Mirkan a Kobane

PRENOTAZIONI (entro giovedì 7 luglio):
– via messaggio al 3805183691 (Rossella)
– via mail all’indirizzo associazione.pe.pa@gmail.com
– con messaggio privato alla pagina FB dell’ Associazione culturale Pe.Pa. Antonella Ara

h 22.30: Dj set Trash con Pe.Pa. Sound e TRLS da Torino

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L’Associazione Culturale “Pe.Pa – Antonella Ara con le donne del mondo dalla dignità ribelle” si propone di attivare solidarietà, conoscenza, condivisione contro i muri di silenzio e solitudine cui intere collettività, e in particolare le donne, vengono spesso condannate, sostenendo coloro che si organizzano per combattere condizioni socialmente e economicamente svantaggiate, violenze, abusi, sfruttamento.
Quest’anno abbiamo deciso di sostenere la costruzione della Casa delle Donne “Arin Mirkan” nella città kurda di Kobane (Siria) che le combattenti delle YPJ hanno strappato all’oscurità fascista e patriarcale dell’Isis, affermando la dignità e la forza dell’autorganizzazione e dell’autodifesa delle donne.
Kobane, liberata dopo mesi di resistenza, è una città materialmente distrutta, ma su quelle macerie gli uomini e le donne del Rojava stanno cercando di costruire un mondo nuovo, una società egualitaria e antipatriarcale. Il progetto che vogliamo sostenere, con il tramite della Mezzaluna Rossa Kurdistan Italia, ha come obiettivo quello di favorire la partecipazione delle donne alla vita economica, politica e culturale della città, e spezzare l’isolamento imposto dalle conseguenze della guerra e del blocco dell’aiuto umanitario. Attraverso la Casa si vuole ripristinare uno spazio comunitario ri-attivi e incentivi il coinvolgimento delle donne nelle attività sociali, per sviluppare lo scambio delle pratiche e dei diversi saperi espressi dalle donne. Un luogo di socialità, condivisione e solidarietà autogestito dalle donne, dove immaginare un futuro di partecipazione e autodeterminazione.

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