“Daspo di Piazza”. Il TAR da ragione ai manifestanti: annullato definitivamente il decreto

In questi giorni il tribunale del TAR ha definitivamente respinto il decreto applicato dalla questura di Pisa che ha visto negare per tutto il 2016 la partecipazione allo stadio agli otto manifestanti che avevano partecipato alle manifestazioni per il diritto alla casa e contro il comizio della lega nord lo scorso 13 e 14 novembre 2015.

Una sentenza che finalmente mette alla luce l’incostituzionalità di questo decreto emesso, per la prima volta in Italia, nella nostra città e che ha visto da subito la presa di posizione sia del mondo delle curve sia quello politico.

La legge in questione, promossa da Renzi e Alfano, era stata ideata proprio per inasprire i mezzi repressivi contro i manifestanti. Una legge camuffata dal “pacchetto sicurezza” che subito ha espresso dubbi, contrarietà e l’inizio di una vera e propria battaglia per difendere le libertà personali e collettive.

A Pisa sono state molte le iniziative organizzate durante questo anno: dalla nascita del “Comitato No Daspo di Piazza”, agli striscioni allo stadio di Pisa e in altre città d’Italia, alle iniziative di finanziamento per le spese legali, alla raccolta di oltre 1600 firme per sostenere l’appello contro i daspo. Proprio queste firme erano state depositate alla prefettura lo scorso maggio durante un presidio: il prefetto non si è però mai pronunciato nonostante un ulteriore ricorso, oltre a quello del TAR, era stato fatto proprio a Visconti.

Venerdì alle ore 12 il “Comitato No Daspo di Piazza” annuncia una conferenza stampa proprio in piazza della Prefettura, a cui saranno presenti oltre ai daspati, i rappresentanti legali ed alcuni esponenti politici che hanno sostenuto l’appello e i ricorsi al tribunale. Nella conferenza stampa saranno argomentati nello specifico tutti i passaggi della sentenza che ha portato all’annullamento definitivo di questo decreto.

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