I sigilli li porta via il vento: rioccupata anche la Limonaia Zona Rosa

Non sono bastati gli sgomberi del 3 e del 24 maggio a fermare i due spazi femministi cittadini nati sulle mobilitazioni di Non Una di Meno a cavallo dell’8 marzo. Dopo la rioccupazione della Mala Servanen Jin il primo giugno, quest’oggi anche le donne de La Limonaia Zona Rosa sono tornate a casa propria. Lo spazio in vicolo dei Ruschi, di proprietà della provincia, era stato occupato il 7 aprile e sgomberato meno di un mese dopo con il pretesto di un sottotetto pericolante. Una mera scusa che negli anni precedenti non aveva comunque impedito l’utilizzo della struttura per iniziative istituzionali.

L’aggressione istituzionale del mese di maggio agli spazi femministi recuperati sembra dunque non sortire effetti e anzi si trasforma in un boomerang: si costruisce nuova partecipazione nella resistenza, nuova organizzazione nella lotta, volano i sigilli. Nel frattempo, al contrario, si approfondisce la crisi di consenso del Partito Democratico in città e lo striscione ‘Non una di meno’ calato da Palazzo Gambacorti nel mese di marzo sembra essere ormai un reperto da consegnare al registro delle insolenze dell’amministrazione comunale.
Per questo pomeriggio alle ore 17 un’assemblea pubblica è stata convocata nello spazio rioccupato. Un importate momento proprio alla vigilia del corteo cittadino Decide La Città di sabato, determinato a ricomporre in una partecipazione di piazza le resistenze prodotte in città dalla prepotenza del Partito Democratico.

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