La Provincia prova a chiudere la Nuova Periferia Polivalente

Appena due giorni fa su un quotidiano locale è apparso un articolo pieno di inesattezze che descriveva gli impianti sportivi della Fontina come inutilizzati e abbandonati al degrado, auspicando un’azione della proprietà (la Provincia di Pisa) per assegnarli in gestioni o addirittura venderli. Come tutti sanno, però, la realtà è ben diversa: quattro anni fa la polisportiva a cavallo tra via carducci e via pratale è stata occupata al termine di una manifestazione e dal quel giorno soltanto l’impegno e l’autogestione di decine di persone permette che questo spazio sia fruibile alla cittadinanza e destinato allo sport popolare, senza fini di lucro.

Con una tempistica tutt’altro che casuale, proprio questa notte la Provincia ha pensato di chiudere i cancelli con delle catene, adducendo motivi di pericolosità; è evidente però che la volontà è quella di arrestare un percorso di gestione collettiva dal basso di una risorsa che era stata vergognosamente abbandonata dalle istituzioni. Con questa manovra, anzi, si rischia di riconsegnarla allo stato di degrado in cui versava fino a quattro anni fa, magari preparando il terreno per l’ennesima svendita di una risorsa pubblica.

Gli abitanti del quartiere, le persone che ogni giorni utilizzano i campi sportivi o frequentano i corsi della palestra popolare, hanno deciso di non accettare questa infame chiusura, riaprendo nuovamente i cancelli e rilanciando le numerose attività che si svolgono in quello spazio. A Pisa, città europea dello sport nel 2016, le istituzioni agiscono durante la notte, come i ladri, per porre fine alle esperienze di sport popolare e condannare all’abbandono degli spazi che dovrebbero essere fruibili per tutti.

Pubblichiamo di seguito il comunicato della Nuova Periferia Polivalente che descrive quanto accaduto e annuncia l’intenzione di continuare a tenere viva questa esperienza.

NON ACCETTEREMO E NON RISPETTEREMO LA CHIUSURA DELLA STRUTTURA

Comunicato sulla chiusura della Provincia degli impianti sportivi della Fontina.
Pisa, 15 maggio 2012. Alle porte della città, tra il quartiere di Pratale e quello della Fontina, un corteo di centinaia di persone riapre gli impianti sportivi – di proprietà della Provincia – abbandonati da sei anni all’incuria e al degrado.
Lo scenario è avvilente: una distesa di erba incolta e di rifiuti, ferri arrugginiti e materiale da cantiere abbandonato, il casottino degli spogliatoi pieno di escrementi, residui di cibo ammuffiti, vecchi vestiti in parte bruciati… una situazione igienica ad alto rischio di epidemie per l’intero quartiere.
Con il contributo di tanti e tante che si sono organizzati e hanno offerto migliaia di ore di lavoro volontario, in un mese e mezzo questo spazio è stato completamente ripulito e restituito alla città: è nata la Nuova Periferia Polivalente. Un luogo che dopo quattro anni dalla riapertura continua a vivere dell’autorganizzazione dei tanti – studenti, bambini, famiglie, abitanti del quartiere – che ogni giorno lo attraversano per praticare sport, organizzare una partita a pallone, portare a passeggio il cane o semplicemente scambiare due chiacchiere; uno spazio che vede tuttora campi da tennis e calcetto ad utilizzo gratuito, una palestra popolare, un corso di kick boxe, eventi ludici e musicali che dureranno tutta l’estate. Un luogo che è divenuto l’antitesi dell’abbandono.
Questo spazio non ha festeggiato il decennale dell’abbandono, come abbiamo letto l’altro ieri sui giornali locali, bensì ha da poco festeggiato, all’insegna dello sport popolare, i suoi quattro anni di riapertura, quattro anni in cui è tornato ad essere della città.
Ebbene questa mattina la Provincia ha deciso di dar seguito a quanto affermato dal quotidiano Il Tirreno e chiudere i cancelli di ingresso alla struttura.
Sappiamo bene che la “temporanea chiusura dello spazio” voluta dalla Provincia, se davvero consentita, si tradurrebbe in un nuovo abbandono o nel tentativo di un ennesima speculazione privata. È un copione che abbiamo già visto, la messinscena che ne deriva è una pièce grottesca in cui nel ruolo di salvatore degli spazi troviamo proprio i responsabili della loro decadenza. Ben lo sanno gli abitanti del quartiere cui le “chiusure” e le “messe in sicurezza” della Provincia avevano consegnato un luogo estremamente pericoloso, una bomba sociale e ambientale che solo la riapertura e il riuso collettivo hanno disinnescato. Per questo, per rispetto agli abitanti del quartiere, ai tanti giovani che praticano sport gratuitamente, ai bambini che affollano i campi ogni giorno, al lavoro faticoso e costoso di ripristino che l’autorganizzazione ha saputo mettere in campo, NON ACCETTEREMO E NON RISPETTEREMO LA CHIUSURA DELLA STRUTTURA.
Riteniamo che ad infastidire l’amministrazione (fantasma) della Provincia sia la constatazione – amara, dal loro punto di vista, che semplici cittadini possano organizzarsi per prendersi cura di uno spazio, rimetterlo in piedi riportandolo alla sua dimensione pubblica e donandolo alla città senza interessi privati e scopo di lucro.
Chi attacca questa esperienza mette sotto attacco il diritto allo sport per tutti e tutte e il diritto degli abitanti della città ad essere parte attiva nei processi decisionali. La Polisportiva della Fontina è, e deve rimanere, della città. Non permetteremo né che venga nuovamente abbandonata né che diventi oggetto dell’ennesima speculazione finanziaria da parte delle istituzioni e di qualche avventore del mattone.
Nuova Periferia Polivalente
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