LA SOLITA STORIA: L’UNIVERSITA’ FA CASSA CON LA PANDEMIA IN ATTO

E’ ormai arrivata la scadenza di pagamento della seconda rata delle tasse universitarie. Ma per le studentesse e gli studenti fuoricorso ci sono state delle ennesime maggiorazioni nonostante una pandemia in atto .

Di seguito il comunicato del Collettivo Universitario Autonomo :

“Oramai non si contano più le volte in cui l’Università ha deciso di aumentare le tasse: la solfa è sempre quella, si infila l’ennesima anticipazione di pagamento non detta per raschiare qualche mora, oppure si gonfia l’ennesima sovrattassa: in questa rata imminente, ci sarà un aumento dai 200 ai 600 euro per chi è al secondo anno di fuoricorso in poi.

Richiedere soldi, all’infinito, questo è quello che l’Università ha fatto dall’inizio della pandemia. Siamo stanchi e stanche di sentire le solite storielle: “gnegne ma le tasse universitarie sono basse e fondamentali”, “gnegne i fuoricorso se lo meritano, sono degli/delle scansafatiche”. Il focus del discorso non è nemmeno se questi soldi sono tanti o pochi, presi ai poveri o presi ai ricchi, il problema sta proprio in questa categoria del fuoricorso che non dovrebbe esistere. Perché per l’amministrazione universitaria un problema impellente è valutare la performatività studentesca e inserirla in fasce di prezzo e di costo? Perché se una persona va lenta nel suo percorso di studi, questa deve essere punita pagando di più? Ah già dimenticavo…perché fare tutto questo durante una pandemia globale ancora in atto? È scandaloso quanto ci sia pochissimo rispetto per la comunità studentesca. Tutti e tutte noi per continuare a studiare spesso facciamo dei salti mortali, cercando di incastrare tutta una serie di fattori e variabili che però, spesso possono saltare. Perché l’università se ne sbatte se qualcuno o qualcuna di noi, a maggior ragione in una situazione particolare come questa, è colpita da intoppi, problemi, mancanze o cadute economiche, familiari, personali o di vario genere? Perché alcune facoltà sono fatte a posta tra cfu, corsi e prof per farti finire fuoricorso?

Ci domandiamo perché punire una certa categoria di studenti e studentesse sia la priorità rispetto invece a rendere la DAD, o qualcosa di simile, permanente per tutta una serie di soggetti come lavoratori, lavoratrici, con famiglia, etc., che vorrebbero essere INCLUSI e non trattati come rifiuti lenti, da smaltire alla svelta; perché non ci stiamo impegnando nel richiedere più fondi e utilizzarli per aumentare le borse di studio e in generale di sussidio per tutti quelli e quelle che hanno o hanno ancora problemi causati da questa pandemia e da questa crisi che stiamo vivendo? Perché non ci stiamo attrezzando per una riapertura sensata e in sicurezza di tutte le aule studio e aule per poter organizzare attività studentesche?

Da scelte piccole come aumentare di qualche centinaio d’ euro le tasse, si può causare l’abbandono degli studi di colleghi e colleghe che hanno investito tempo, denaro e fatica e che spesso riottengono indietro troppo poco. L’amministrazione si dovrebbe vergognare per questi aumenti e queste furbe anticipazioni di pagamento e/o di scadenze per la richiesta delle riduzioni delle tasse.

C’è bisogno di chiedere una buona volta, dove sono i finanziamenti alle università e dove vengono spesi tutti i nostri soldi, visto che oramai è quasi un anno che è praticamente tutto chiuso. C’è bisogno di incontrarsi e di discutere in sicurezza.”

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