Le donne che non piacciono all’assessore

Stamani, lunedì 27 marzo, alle ore 12.00 presso la Società della salute l’Assemblea delle Donne in Lotta si è presentata per sostenere un incontro con l’Assessore al Sociale, Sandra Capuzzi e la Responsabile dell’Alta Marginalità, Marzia Tanini. Questo incontro era stato richiesto in seguito alla protesta fatta il 6 marzo alla Cittadella della Solidarietà della Caritas per parlare nello specifico del sistema di funzionamento di questo servizio.
La delegazione scelta per partecipare a quest’incontro si è vista rifiutare la possibilità di farlo perché l’Assessore gli ha sbattuto la porta in faccia, sottraendosi al confronto al quale aveva dato approvazione tramite un appuntamento. Le motivazione sono state offensive e discriminatorie oltreché inconsistenti: “voi non mi piacete, con voi non ci parlo”. Dopo svariati minuti di contrattazione, in cui l’assessore ha chiamato la questura (?), l’incontro ha avuto inizio.

Supermercato della Solidarietà. Caritas, Società della Salute, Comune quali rapporti?

Durante l’incontro si sono in parte chiariti i rapporti tra Società della Salute, Caritas e Comune. Sono stati fatti incontri per concordare gli indicatori d’accesso ai servizi della Caritas e a breve le tre parti prese in causa si dovranno incontrare per parlare delle problematiche che oggi sono state presentate. Dopo la protesta fatta alla Cittadella della Solidarietà l’assessore ha avuto un incontro con chi la gestisce per far presente che almeno creme e prodotti per l’igiene venissero distribuiti in una maniera più degna: cioè senza evidenti segni di già utilizzo di creme, saponi ecc. Dopo la restrizione dell’accesso ai buoni spesa, grazie ai quali era possibile decidere autonomamente cosa comperare, molte persone si sono ritrovate tra gli scaffali del Supermercato della Solidarietà a dover scegliere solo tra i prodotti che la gestione decide di mettere a disposizione. Molti accedono al servizio della Caritas sotto consiglio dei propri Assistenti Sociali che erogano in un numero sempre minore i Buoni Spesa, visti come sola misura straordinaria, scaricando sulla Caritas questa emergenza. Nella maggior parte dei casi i prodotti sono quelli delle derrate non commerciabili dell’UE; i prodotti alimentari sono spesso aperti e vicini alla scadenza (o scaduti); i prodotti igienici sono aperti, usati, e ripartiti in sacchetti non a norma.

Visti i rapporti tra i tre enti è stato suggerito un controllo appropriato sulla qualità della merce presente sugli scaffali ma l’assessore declina ogni responsabilità indirizzando alla sede della Caritas; l’unico impegno della Capuzzi è quello di cercare di far rispettare degli standard di igiene per quanto riguarda il ricondizionamento degli alimenti e dei prodotti (anziché sistemati, come sono ora, in delle bustine per niente igieniche, dovranno essere messe sotto vuoto). Sempre l’assessore ha parlato di una Normativa che permette anche ai supermercati di poter vendere prodotti industriali il giorno della scadenza, a suo avviso risulta tutto normale.
Per quanto riguarda i rapporti che intercorrono tra Società della Salute e Caritas la responsabile dell’Alta Marginalità Tanini ha assicurato che indagherà su quanto denunciato: perché una volta a colloquio con gli operatori Caritas questi chiedono informazioni sull’utenza e percorso agli assistenti sociali.

In sostanza nessuno si è preso le proprie responsabilità scaricandole sempre su altri soggetti. Il Comune per quanto abbia la facoltà di incrementare a livello economico i fondi da utilizzare per rispondere alle richieste dei cittadini in difficoltà volontariamente non lo fa. L’Assessore ha il compito di decidere gli interventi e di metterli a verifica, i dipendenti della Società della Salute eseguono le direttive politiche dell’assessore.
Vista la prossima costruzione di questo tavolo l’Assemblea delle Donne in lotta ha richiesto di poter presenziare in qualità di cittadine che usufruiscono del servizio. A questa richiesta l’assessore Capuzzi ha risposto “assolutamente no” affermando di volersi sentire libera di poter dire quello che vuole senza che ci sia qualcuna a poter rispondere. L’assessore Capuzzi è chiara e di questo dovrà risponderne visto che il suo ruolo in questo sistema diventa principale.

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