Nuovo Isee: bloccato il Cda d’Ateneo contro l’aumento delle tasse

Questa mattina il consiglio d’amministrazione dell’università è stato interrotto per porre il problema dell’innalzamento smodato delle tasse a causa del nuovo calcolo dell’ISEE voluto dal governo lo scorso gennaio. Quest’autunno migliaia di studenti hanno protestato contro l’esclusione dai servizi del diritto allo studio, ora, il problema si sposta anche sulle tasse. La riforma dell’ISEE è andata a colpire gli studenti con un reddito basso, che hanno perso i benefici del Diritto allo Studio, e ora, quelli con un reddito medio, che hanno visto un’innalzamento delle tasse di centinaia e centinaia di euro.

La retorica della “caccia ai furbetti” si scontra con la realtà degli stuenti esclusi: chi ha un mutuo sulla casa, lavoratori statali o che sono costretti a lavorare con partita iva, chi ha dei genitori andati in pensione. L’università aveva garantito, a novembre, la riformulazione della tassazione e l’esclusione dal pagamento degli studenti che avevano appena perso i benefici del diritto allo studio. Ad ora, nulla si era mosso. La confusione prodotta dalla riforma dell’ISEE ha portato ad un’intasamento delle Segreterie, in quanto il sistema informatico di UniPi non è adeguato a quello INPS, che hanno dovuto posticipare la data del pagamento della seconda rata al 15 aprile. Nient’altro è però stato fatto dall’istituzione universitaria, se non colmare alle proprie lacune, per il 65% di studenti che hanno avuto l’innalzamento della tassazione.

Il confronto in CdA tra gli studenti e i vertici dell’ateneo ha portato il rettore a sottrarsi dalle proprie responsabilità: “Per quest’anno sarà difficile intervenire” ha detto il rettore Augello. Ma la scadenza, al 15 aprile, per il pagamento della seconda salatissima rata si avvicina. “Non siamo le cavie di nessuno – scrivono gli Studenti contro il Nuovo Isee in una nota – Tutto questo era ampiamente preventivabile, come già segnalammo a settembre. Cosa succederà a chi non può permettersi il salasso della seconda rata? Cosa succederà a chi ritarderà nel pagamento? Le alternative sono due: o ulteriori sacrifici (“in cambio di meno servizi” come dichiarato spudaratamente dallo stesso Augello) o l’abbandono degli studi. A questo non ci stiamo! Individualmente agli studenti gli uffici stanno accordando una rinvio dei pagamenti per alcuni casi singoli. Nel pomeriggio, come affermato questa mattina dal Direttore Generale Grasso, si terrà un incontro tra alcuni membri del Cda e gli uffici tecnici per verificare la possibilità di ESENTARE DALLA MORA PER I RITARDI NEI PAGAMENTI DELLA SECONDA RATA. Questa non dev’essere un’eventualità. E’ il minimo che pretendiamo venga fatto! NESSUNA MORA PER I RITARDI! Tra riduzione dei fondi ministeriali, investimenti non a beneficio degli studenti (leggasi, Foresteria delle Benedettine, vendita di immobili), riduzione delle immatricolazioni e ora l’aumento delle tasse c’è UN PROBLEMA DI SISTEMA CHE VA AFFRONTATO!

Share