Pisa calcio: salta la cessione della società. Riprende la protesta

La settimana scorsa la minaccia di migliaia di tifosi di bloccare la partita contro il Bari se la società di Petroni non avesse venduto aveva spaventato (molto) tutte le varie istituzioni, dal presidente di lega B Abodi al sindaco Filippeschi.

Poi la partita sembrava fosse conclusa quando, durante un presidio alla prefettura di centinaia di tifosi chiamato per far pressione sulla vendita, è arrivata la notizia che l’accordo tra Petroni ed il gruppo Corrado era stato raggiunto, senza però firmare alcun contratto. La città in questa occasione aveva minimamente festeggiato, ma il timore che questa vicenda non fosse totalmente conclusa era dietr l’angolo.

Infatti in questi giorni si sono susseguiti diversi comunicati delle due società, acquirente e venditore, sui quali le due parrti rendono noto che gli accordi stabiliti solo qualche giorno fa non sono più coinciliabili.

Nella notte sono apparsi decine di striscioni in tutta la città e anche nella provincia pisana che esplicitamente ribadiscono che se entro sabato la cessione della squadra non avverrà, la minaccia del blocco delle partite si concretizzerà bloccando la partenza dei giocatori che dovranno disputare la partita a Padova contro il Cittadella e quella prossima casalinga contro La Spezia la vigilia di natale.

Stamani le due più note testate giornalistiche locali spartiscono le colpe della mancata cessione societaria. Quello che però ci interessa non è tanto prendere le parti di una società o dell’altra, o andare a vedere le peculiarità della trattativa.

Quello che però è evidente è che la promessa di una svolta intorno al calcio pisano è stata nuovamente tradita e che questa vicenda che inizialmente sembrava assurda e paradossale adesso si fa sistematica: si tratta di una truffa in cui ci stanno dentro tutti, da Abodi a Filippeschi.

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