Quanto costa amare i nostri quartieri; sui fatti del CEP

Pubblichiamo di seguito il comunicato dello spazio antagonista Newroz sulla sparatoria avvenuta questa mattina al CEP; un tremendo fatto di cronaca che deve però spingerci ad alcune riflessioni e soprattutto a non farci abbagliare dalle retoriche giustizialiste e securitarie.

Quanto costa amare i nostri quartieri; sui fatti del CEP
Questa mattina si è verificata una sparatoria di fronte al bar del CEP; sono rimasti feriti un compagno del Newroz, nato e cresciuto nel quartiere, e altri ragazzi, più volte incrociati durante le lotte per il diritto alla casa e alla vivibilità nelle periferie. Tutto è cominciato perché non hanno accettato la prepotenza di un motociclista che continuava a sfrecciare nelle strade creando disagio e pericolo per tutti. Litigi per le macchine, la spazzatura, conflitti di vicinato e prepotenze capitano spesso nei nostri quartieri, e oggi al CEP quattro persone hanno scelto ancora una volta di non voltarsi dall’altra parte e affrontare la questione. Non si aspettavano di trovarsi di fronte al delirio di una sparatoria, ma in una società che invita sempre di più all’odio, alla vendetta, al farsi giustizia da soli, ormai capita anche questo.
Abbiamo letto commenti vergognosi sulla vicenda, da chi invocava di nuovo sicurezza e polizia, a chi puntava il dito contro gli abitanti delle periferie descrivendoli tutti come persone poco raccomandabili. Gli aspetti da evidenziare invece sono altri: da una parte quanto la sparatoria ancora una volta vada letta all’interno di una cultura delle armi e della giustizia privata che troppo spesso vediamo sbandierare anche da politici sciacalli in cerca di facili consensi; dall’altra il coraggio dei ragazzi del CEP consapevoli che vivere e amare appieno il proprio quartiere passa anche dall’affrontare i conflitti quotidiani che ti si presentano. Conflitti che alle volte hanno un prezzo enormemente maggiore di quello che si poteva prevedere.
Come affrontare quindi gli avvenimenti del CEP? La soluzione non è chiudersi in casa, farsi contagiare dalla retorica dalla paura, isolarsi, ma piuttosto continuare a sforzarsi per costruire comunità basate sulla solidarietà, sulla lotta e sul coraggio.
Vi auguriamo una pronta guarigione ragazzi, il vostro quartiere vi aspetta!

S.A. Newroz – antagonisti pisani

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