Se Maometto non va alla montagna… la protesta Iscot in direzione Torino

L’hanno annunciato ieri nella partecipatissima assemblea operaia davanti ai cancelli di Sole e sono determinati a mantenere la promessa gli operai Iscot al tredicesimo giorno di presidio e sciopero: “Vogliamo il reintegro immediato, nessun reparto confino. Andremo alla sede Iscot di Torino a portare la nostra protesta e se questi di Iscot non sono buoni possono pure andarsene da Pisa”. Qui l’audio dell’intervento ieri in assemblea di Cesare, uno degli operai interdetti dalla fabbrica, che annuncia la nuova tappa di mobilitazione.

 Di seguito riportiamo il comunicato stampa e l’annuncio video sulla trasferta di lotta a Torino. 

SE MAOMETTO NON VA ALLA MONTAGNA, I LAVORATORI ISCOT DI PONTEDERA VANNO ALLA SEDE CENTRALE DELLA ISCOT DI TORINO

Domani venerdì 14 ottobre alle ore 10 del mattino, come lavoratori Iscot dello stabilimento Sole di Pontedera, saremo a Torino, in via Isonzo 22 alla sede centrale della Iscot Italia S.P.A.

Siamo al venticinquesimo giorno di presidio permanente e di sciopero. Dal 1 ottobre due di noi sono stati estromessi dallo stabilimento Sole di Pontedera come pura ritorsione contro i diritti che ci siamo conquistati. Non è perdonabile che dei lavoratori interinali, tenuti al cappio da un sistema che ci vedeva lavorare anche 18 ore al giorno per poi essere mandati a casa nei momenti di minor produttività, ottengano un contratto a tempo indeterminato? E che per ottenerlo siano disposti a dire la verità, ovvero che negli stabilimenti Sole non c’è sicurezza sul lavoro, che la Iscot non sia l’azienda che vuol far credere ma assomigli più ad un’agenzia di caporalato che subappalta alle agenzie interinali l’assunzione di tutta la sua forza lavoro? E che per ottenerlo decidano di lottare sacrificando famiglia e comodità, dando un segnale di riscatto per tutti i precari, gli interinali, i part time del territorio?

Due di noi, Alessandro e Cesare, sono tenuti a casa dalla Iscot, per volontà esplicita della Sole e di Confindustria. La Iscot da lunedì 17 li vuole obbligare ad un trasferimento forzato in un “magazzino confino” nonostante che dal 1 ottobre dovrebbero, come da contratto appena sottoscritto, essere a lavoro assieme agli altri colleghi nello stabilimento Sole.

Nessuna trattativa vuole sbloccare questa situazione, la posizione è tanto immotivata quanto puro esercizio di potere. Per questo siamo in sciopero, di nuovo, totale e continuato dal 1 ottobre. Per questo picchettiamo i cancelli contro i tentativi di sostituzione che la Iscot vuole fare con nuovi interinali.

Mercoledì c’è stata una grande assemblea di tutto il piazzale Piaggio: centinaia di lavoratori sono scesi in sciopero per appoggiare questa vertenza che è diventata il simbolo contro i contratti\ricatti interinali.

Noi saremo a Torino domani alla sede centrale della Iscot: vogliamo dire ai vertici di questa grande azienda che Cesare ed Alessandro devono subito rientrare nel loro posto di lavoro; che lunedì 17 contesteremo il trasferimento presso il “reparto confino” e che sarà oramai troppo tardi per recuperare ogni trattativa. La Iscot per quanto ci riguarda, se non vuole rispettare i contratti conquistati con dignità dai 7 interinali, se ne faccia una ragione.

Saremo a Torino, in via Isonzo 22, perché la Iscot, colosso che gestisce appalti per conto di Ferrari, Iveco, Maserati, Ford, e Unicredit, è simile ad un gigante coi piedi di argilla. La sua forza è basata sulla rassegnazione di centinaia di lavoratori precari ed interinali in tutta Italia. Noi abbiamo iniziato a dire NO.

Presidio permanente lavoratori Iscot-Sole Pontedera

 

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