Una nuova legge regionale sull’edilizia popolare: sempre meno soldi e aumenti per gli inquilini

È di pochi giorni fa la notizia del bando di gara per la realizzazione dei lavori per i 39 nuovi alloggi in Sant’Ermete. Gara a ribasso e poche certezze se non una: il bando chiuderà a fine anno e i lavori così slitteranno da gennaio a marzo/aprile, giusto in tempo per tagliare il nastro dei cantieri in piena campagna elettorale.

Insomma ancora passerelle sulle spalle degli abitanti dei quartieri popolari continuando a ignorare chi quotidianamente vive i problemi del quartiere e subisce la dismissione degli investimenti in materia di edilizia popolare. Mentre Apes, Comune si vantano di rispettare gli impegni presi, la Regione rimane in silenzio per quanto riguarda la richiesta da parte del quartiere dal pagamento dei canoni dell’affitto e avanza una nuova proposta di legge sull’edilizia residenziale pubblica, a pochi anni dalla legge Saccardi.

In questo nuovo testo normativo si vuole definitivamente sancire che non saranno più fondi statali e regionali ad essere investiti nelle manutenzioni e nei progetti di riqualificazione delle case popolari, ma sarà un fondo sociale in cui verrà versata una parte dei canoni di affitto a sostenere tutti gli investimenti. Affitti che verranno aumentati a tutte le fasce che non erano state toccate dalla legge Saccardi e su cui peseranno i costi dei servizi condominiali e l’introduzione di varie multe e sanzioni. Infatti viene introdotta la mobilità forzata per chi vive in una casa più grande del proprio nucleo e se ci si rifiuta di cambiare alloggio, allora si pagherà 56€ per ogni vano in più.

Ma non solo si cerca di spillare più soldi agli inquilini, ma si apre una guerra piena a chi purtroppo non riesce a pagare l’affitto. Infatti i morosi vedranno aumentare il loro debito, perché la penale non verrà più calcolata sul singolo affitto, ma sull’intera cifra dovuta e dopo sei mesi partirà l’iter di decadenza e di sfratto.

Nell’assegnazione dei punteggi per formare le graduatorie, chi ha uno sfratto si vedrà riconosciuti al massimo 2 punti, mentre chi è in regola con l’affitto, che è comunque troppo alto per il proprio reddito ne vedrà riconosciuti 3. Questo per confermare la linea per cui gli sfratti devono essere eseguiti attivando solo dopo i percorsi coi servizi sociali. Percorsi che vediamo sempre finire con assegnazioni in emergenza in vecchi alloggi popolari, in sovraffollamento.

Sabato 4 alle ore 17 un’assemblea pubblica nel quartiere di Sant’Ermete discuterà la nuova proposta di legge regionale sull’edilizia popolare e dei progetti di riqualificazione dei quartieri popolari. Saranno presenti anche i comitati di lotta per la casa di Firenze e Pisa.

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