Fermare l’escalation, impedire una nuova base

Novità dopo il tavolo interistituzionale, verso l’assemblea pubblica del 14/09

Il tavolo interistituzionale del 6 settembre ha visto emergere importanti novità ed un’accelerazione nel processo di militarizzazione e desertificazione del territorio Pisano.

Le istituzioni locali, dal Comune alla Regione, passando per il presidente del Parco, firmano a braccetto con i vertici militari dell’esercito, la svendita del territorio per una nuova inutile e dannosa infrastruttura militare. Non accetteremo nessuna logica di compensazione da chi vuole devastare “diffusamente” un’area vasta che va dal Comune di Pontedera fino a San Piero a Grado per alimentare la logica di Guerra

Quello che avviene a Pisa si inserisce in un quadro generalizzato di attacco al welfare del paese, contestualmente a una regressione della discussione pubblica, che mette sempre più al centro una cultura bellicista per cui la guerra non solo risulta necessaria, ma inevitabile, in spregio ai reali bisogni delle persone.

Per arrestare e capovolgere questa tendenza, insieme a tante altre realtà abbiamo avviato il processo per “Fermare l’escalation”, che vogliamo illustrare alla cittadinanza perché sia coinvolta nella costruzione di una grande mobilitazione generale che vedrà Pisa, in contemporanea con altri territori che sono nevralgici hub militari del Paese, scendere in piazza il 21 ottobre contro l’invio e la produzione di armi, la patriarcale cultura della guerra, la militarizzazione dei territori e le conseguenti devastazioni ambientali, per la salvaguardia dei salari e dei diritti di tutti e di tutte. 

La lotta contro la costruzione di una nuova base militare sul nostro territorio, che sia diffusa o concentrata in un unico luogo, passa anche dalla necessità di un radicale cambio di paradigma nelle politiche del governo e delle istituzioni locali, che devono rinunciare allo sfruttamento del territorio e delle sue risorse, umane e materiali, a favore dell’industria bellica e del sistema estrattivista, difeso e alimentato nei conflitti globali. Al contrario va rilanciato un piano di difesa e valorizzazione del patrimonio naturale a partire proprio dal Parco Naturale di San Rossore e vanno richiesti a gran voce investimenti per scuola, sanità ed edilizia pubblica con l’impiego di quegli stessi fondi per lo sviluppo e la coesione sociale che oggi anche l’Europa scandalosamente vorrebbe dirottati sulla produzione di armi e tecnologia militare.

Come l’impatto delle guerre globali ci coinvolge direttamente nella vita quotidiana, così la nostra reazione deve partire ed essere guidata dalle esigenze e dalle contingenze locali.

Invitiamo cittadini e cittadine, associazioni e collettivi a partecipare all’assemblea pubblica che si terrà giovedì 14 settembre 2023 alle 17:30 presso la piazza esterna del centro espositivo San Michele degli Scalzi e portare il proprio contributo per ripudiare la guerra e costruire collettivamente la pace. L’unica base sostenibile è quella che non verrà costruita. 

Da Movimento No Base né a Coltano né altrove

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