Scriviamo questo post nel mentre stiamo ancora smontando. L’ottava edizione della festa del pane e’ stata semplicemente bellissima.
800 persone hanno partecipato in tre giorni nella piazza delle case popolari alle attività, alla condivisione del cibo e della musica, ai laboratori creativi. La festa del pane è iniziata con una conferenza stampa dove è stato presentato il programma e il significato di questo appuntamento e dove è stato evidenziato il lungo percorso di mobilitazione e organizzazione comunitaria che ha permesso di raggiungere alcuni significativi risultati: la convenzione per l’auto gestione e l’auto-recupero che ha permesso a più di trenta famiglie in graduatoria di alloggio pubblico di vedere riconosciuto il lavoro di sistemazione di alloggi degradati, la gestione per gli abitanti di spazi comuni e progetti rivolti all’educazione ambientale, alla alfabetizzazione interculturale e all’educazione di genere contro la violenza su donne e bambin; un piano di manutenzione straordinaria per il rifacimento di cantine, pozzetti, autoclavi e infissi nei vecchi palazzi.
– Le attività. Ogni giorno, grazie alla collaborazione di decine di persone volontarie del quartiere e di molti comitati e associazioni, la piazza delle case popolari si è riempita di cultura, musica, giochi. Ringraziamo @arciragazzi-pisa, pop legend band, no base pisa, fiab pisa, comitato no aerei su pisa, @Unione inquilini di pisa, @associazione diritti per tutti, Manuela e tanti altri.
– il Cibo e la musica.. La Zuppa pisana, il riso biryani , la griglia, la frittura di pesce,lo spazio gluten free, il cous cous, le verdure pastellate e tantissimi altri piatti di companatico sono stati preparati, a migliaia, da volontari abitanti del quartiere e solidali, di tante età e culture. Ore e ore di lavoro gratuito per preparare la festa e gustare il cibo. Un’atmosfera straordinaria di relazione e convivialita’ , mescolanze forti che hanno incantato vecchi e nuovi amici del quartiere. Mangiare assieme, riempendo la piazza di tavolini e sedie e’ stato allietato e reso ancora più bello dalle note musicali, il concerto del venerdì sera ha rinvigorito la serata, con la potente voce di Monica e la strumentazione del gruppo “Pop legend band”, un vero e proprio tributo a Sant’ermete fatto da musicisti affezionati a Sant’ermete, e con l’allegria e la vivacità di Manuela che ha così colto decine di persone nel karaoke di domenica.
– il laboratorio oltrescuola. Tramite le attività del gruppo di educazione popolare sono stati realizzati giochi e laboratori di panificazione per bambini. Ma ogni giorno dal pomeriggio alla sera i veri protagonisti della festa sono stati i e le più piccole. In libertà e sicurezza sotto l’occhio vigile ma disteso delle famiglie finalmente possiamo dire che le periferie possono diventare un posto bello per crescere.
– autorecupero e’ trasformare lo spazio in libertà. Tra le centinaia di persone che sono passate c’è tutta una varietà di “abitanti” che di solito non si incontrano tra di loro, o adddirittura si guardano in cagnesco. Le differenze diventano ostilità. Sant’ermete unisce, perché resiste. Attorno alla piazza del quartiere esperienze e storie diverse si sono messe assieme. Come? Perché l’ obiettivo di sistemare le case, avere spazi adeguati e sicuri, non subire più ingiustizie abitative, in poche parole non essere più trattati da cittadini di serie ZETA, e’ diventata la Priorità. La festa del pane serve a celebrare questo obiettivo, riconducendolo alla sua origine della condivisione e dell’accoglienza. Cosa può diventare una piazza? Cosa possono diventare delle Case destinate all’ abbattimento? Cosa possono diventare le strade, i cortili, i giardini? Da posti di decandenza, solitudine e rassegnazione, a luoghi dove vivere e costruire. La Magia della festa del pane sta nel prefigurare una trasformazione che si basa sulla professionalità sociale e organizzata di tutti gli abitanti. Recuperare dal basso significa fare del patrimonio pubblico il tesoro del popolo, e spinge le amministrazioni a non svendere, ma a investire, laddove questi atti sono costruiti con una partecipazione popolare.
– l’emporio popolare e la sfilata! Come abbiamo già avuto modo di scrivere, il quartiere di Sant’ermete e’ fonte di generosità e cambiamento di un modo di pensare e vivere. Indietro non si lascia nessun non è uno slogan assistenzialistico ma una pratica di messa in discussione delle leggi spietate del mercato. All’interno delle palazzine da 5 anni va avanti l’empirico popolare e ora il laboratorio artistico del riuso. Invece di buttare via e di ricomprare, alimentando la fast fashion e la creazione di modelli di vita basati sul consumismo, Giochi, accessori, vestiti per tutte le taglie, i generi e le età. Domenica 40 persone hanno sfilato nel quartiere con i modelli dell’emporio, del laboratorio artistico e anche dei vestiti tradizionali delle proprie origini. Ad aprire e chiudere la sfilata modelle che celebrano la resistenza del popolo Palestina e contro il genocidio.
In conclusione, come recita lo striscione all’ingresso della piazza: “condividiamo il pane, difendiamo le case, lottiamo come comunità”.. la lotta continua!
