IMPEGNI PRECISI E QUESTIONI APERTE: SANT’ERMETE E’ SEMPRE PIÙ UNITA DI FRONTE ALLE ISTITUZIONI.

IL SINDACO E L’APES SI PRESENTANO AL CONSIGLIO DI QUARTIERE APERTO.

Condividiamo il dettagliato resoconto e le considerazioni della Comunità di quartiere di sant’ermete, relative al Consiglio di quartiere aperto alla presenza di Sindaco e Presidente di Apes, tenuto nella giornata di ieri.

Il Consiglio di quartiere di martedì 27 maggio ha visto la partecipazione attiva di tantissime persone, circa duecento abitanti, di tutte le età che hanno riempito il gazebo e la piazza. Il primo obiettivo era quello: confermare che il Consiglio di quartiere fosse una formula effettiva e corrispondente ai bisogni della comunità per informarsi, discutere, decidere. Lo è stato: dal 2018, anno della sua fondazione tramite referendum popolare, periodicamente il comitato di quartiere convoca per tempo un ordine del giorno discusso con tutte le componenti del quartiere e lo propone ad una platea ampia, di soggetti associativi, di gruppi, di differenti interessi o tipologie sociali. Non una tribuna propagandistica, ma un mezzo di espressione adeguato alle tensioni reali del nostro territorio: erano presenti inquilinə delle case popolari della parte “vecchia”, dei nuovi palazzi di via Emilia 242, di via bandi. Erano presenti abitantə delle case privati e commercianti, così come insegnanti e alcuni genitori della scuola don Milani; membri di comitati di zona, come quello contro l’inquinamento dovuto all’aeroporto, e gruppi e associazioni vicine e solidali, forze politiche e sindacali amiche della comunità di quartiere, come Giulia Contini dell’unione inquilini e una città in comune, con la presenza attiva del consigliere Ciccio Auletta. L’assemblea si è tenuta sotto il manufatto di legno auto costruito dagli abitanti stessi per sopperire alla mancanza di spazi pubblici e aree attrezzate. Quest’agorà ha rischiato di essere compromessa quando una denuncia dell’amministrazione comunale del 2019 ne aveva intimato l’abbattimento. Grazie al percorso della Commisione consiliare con il quartiere, nell’ottobre scorso finalmente il manufatto è stato regolarizzato e acquisito al patrimonio pubblico per il suo “valore sociale”, votando all’unanimità tutti i consiglieri comunali questa proposta. Anche se rimane ancora in piedi un processo penale per 3 membri del quartiere, questo atto rappresenta l’inizio della sutura delle ferite aperte al quartiere con le Istituzioni.

Il secondo obiettivo era ottenere una presenza delle Istituzioni che gestiscono l’edilizia residenziale pubblica, anch’esso ottenuto. Il Sindaco di Pisa e gli assessori comunali ai lavori di edilizia pubblica e agli affari sociali sono venuti al Consiglio, dopo vari rinvii, e anche le figure apicali di Apes, come la Presidente e la direttrice, oltre che ad ingegneri e avvocati, hanno partecipato. Questa presenza è stata fondamentale poiché ha riconosciuto nel metodo del lavoro del consiglio di quartiere, organismo popolare e di democrazie diretta, uno strumento valido e che può essere replicato.

Il terzo obiettivo era entrare nel merito del percorso “comunità di quartiere”, rendendo la discussione non una tribuna propagandistica ne’ uno “sfogatoio” di problemi individuali. La decisione di moderare la riunione tramite interventi di 5 minuti, preparati dal comitato di quartiere e pubblicati e inviati prima a tutti gli interlocutori si è rivelata efficace. Ad ogni punto esposto e’ seguita una risposta da parte di un rappresentante istituzionale. Questo per la forma.

Sui punti, pubblichiamo qui un resoconto dettagliato e in seguito, il verbale ufficiale dell’incontro, sarà esposto e diffuso.

1) Rayan, un bambino delle elementari che fa parte del gruppo “oltrescuola” e Martina del percorso di scuola d’italiano per l’autonomia delle donne, hanno rivendicato la necessità di dotare il quartiere di spazi ed aree attrezzate per bimbə e anzianə, di cestini, parco giochi e campetti sportivi; di avere infrastrutture come marciapiedi e piste ciclopedonali per il cavalcavia della “morte”. Vanno utilizzati subito i giacenti fondi governativi “servizi per il quartiere”. Il Sindaco e l’assessore Latrofa hanno risposto positivamente, sia sul fornire spazi e servizi per il quartiere, assegnando i locali disponibili, sia di avviare l’opera di ristrutturazione del cavalcavia. A tal proposito sarà convocata una assemblea apposita per informare gli abitanti sui lavori.

2) Leopoldo e Kevin hanno portato le necessità di ottenere una convenzione sull’autorecupero e sull’auto gestione condominiale della parte vecchia del quartiere, inserendo fondi comunali per la ristrutturazione delle cantine e degli infissi mancanti, opere mai realizzate sulle vecchie stecche dal 1946. E di promuovere la pratica dell’auto recupero cooperativo per i nuclei familiari che sono nelle graduatorie e che aspettano una casa all’interno dei vecchi alloggi che sono vuoti e degradati. Il sindaco ha espresso politicamente l’apprezzamento per questo progetto nato “dal basso” che ha permesso di risanare alcuni blocchi lasciati da anni all’abbandono e di accelerare i tempi di assegnazione per l’emergenza abitativa. Si è dimostrato favorevole nel promuovere l’auto recupero non come un “tappabuchi” ma come una pratica da rilanciare per gli alloggi di “Sant’ermete vecchia” con il contributo comunale sui lavori più importanti di manutenzione straordinaria come le cantine.

3) Lucia e Tina hanno segnalato le gravi incongruenze tra consumi effettivi e costi addebitati negli affitti e nei conguagli per gli inquilini che vivono nelle “nuove costruzioni” dove ci sono le centrali termiche. La richiesta è quella di ottenere dalle Istituzioni statali e regionali fondi economici per coprire i costi extra che oggi gravano sulle tasche degli inquilini per migliaia di euro. La presidente di Apes ha risposto che sono disponili ad una commissione tecnica congiunta tra comitato e apes per verificare queste dispersioni. Il Comune ha dato la propria disponibilità a chiedere alle altre Istituzioni preposte un incontro per valutare questa possibilità e che è contrario a nuovi impianti centralizzati nelle case di nuova costruzione.

4) Laura a nome dell’assemblea degli inquilini di via Emilia 242b e c ha esposto la lettera preparata con l’ausilio dello studio legale inviata da tutti gli inquilini dei palazzi nuovi dove è avvenuto il crollo della facciata d’intonaco nell’ottobre 2024 e dove nonostante i lavori persistono enormi problemi e gli affitti non sono congrui alle problematiche esposte. Apes e Comune hanno dato la disponibilità a risolvere le problematiche dei singoli inquilini e del palazzo con un incontro specifico.

5) Andrea ha esposto il punto di conflitto più’ recente con l’amministrazione comunale ed Apes: il progetto mai discusso di demolizione e ricostruzione in area verde di via Socci di un nuovo palazzo per 14 appartamenti. A fronte di un cantiere continuo nel quartiere che vede da anni la costruzione di circa 60 appartamenti, la costruzione ex novo di un altro palazzo sopra una delle poche aree verdi non è benvoluta né dalla scuola né dal quartiere. La proposta è di verificare l’effettivo bisogno di questo palazzo per i trasferimenti di chi vive ancora nei vecchi alloggi e anche quella di prendere in considerazione lo spostamento della costruzione al posto dell’ecomostro sulla via Emilia. E di rendere sistematico ed effettivo il coinvolgimento della comunità degli abitanti nel gruppo tecnico regione comune apes per non dover più discutere “a cose fatte”.

Rispondono Assessore ai Lavori pubblici e Sindaco affermando la natura particolare del bando regionale che esigeva tempi ristretti, la mancata interlocuzione con gli abitanti con un incontro ad hoc, la spiegazione tecnica che questo progetto di edificazione complessivamente non consumerà suolo e che saranno solo 3 alberi ad essere trasferiti. Si rimanda ad incontro specifico per valutare nel merito tutte le proposte.

6) Simone e Alessandro espongono la questione dell’esonero dalle morosità ingiuste, cioè quei debiti per affitti non pagati da inquilini che hanno fatto scioperato l’affitto a causa della degradazione degli alloggi vecchi mai ristrutturati da ente gestore, e sempre sistemati a proprie spese (impianti idraulici, elettrici, pavimenti, bagno, muratura). Dal 2022 con la regione toscana questo aspetto doveva essere normato e disciplinato per tutti gli inquilini delle vecchie case, invece questa cosa non è avvenuta correttamente. Risponde Apes, la Direttrice espone la delibera regionale 604 del 2022, con la quale una lista precisa degli inquilini indirizzati al trasferimento dalle vecchie case e’ stata sanata nella vecchia morosità. Non risultando questa cosa agli inquilini stessi e in previsione dei futuri trasferimenti degli altri inquilini rimasti ancora nei vecchi alloggi apes e comune, nella persona del sindaco, si sono dati disponibili a contattare la regione per estendere il finanziamento. Dovrà essere convocato un incontro apposito con gli abitanti per verificare l’applicazione di questa delibera agli inquilini e per richiederne una integrazione.

In conclusione: la comunità di quartiere si è dimostrata attiva e attenta, nessuna delega in bianco ma la consapevolezza della forza della comunità e dell’unione tra gli abitanti può cambiare il destino che le è assegnato dai “potenti”. È solo un nuovo inizio, da verificare e da “puntellare”, e la difesa dell’identità, della storia e dei progetti sociali del quartiere ha trovato una interlocuzione importante con le varie amministrazioni, e di questo va dato loro atto. Per il resto.. LA LOTTA CONTINUA