Lavoratori aeroportuali stagionali: senza lavoro e senza stipendio

Riportiamo integralmente una lettera aperta dei Lavoratori Aeroportuali Stagionali che in questo momento caotico e di difficoltà dovuto alla crisi sanitaria da CoVid19 si stanno ritrovando a casa, senza lavoro che in questo periodo dell’anno sarebbe ricominciato e senza alcun tipo di sussidio economico. Di seguito la lettera aperta che pubblichiamo molto volentieri per dare ancora più voce a questa categoria di lavoratori e lavoratrici. Anche a Pisa una cinquantina di stagionali, migliaia tra tutti gli aeroporti italiani, rischiano chissà quando di ricominciare a lavorare e, nel frattempo, anche loro necessitano di aiuti economi da parte del governo.

Gentilissimi, con la presente per portare alla Vs. attenzione le problematiche della nostra categoria, quella dei lavoratori stagionali aeroportuali, che alla luce dell’emergenza COVID-19, si ritrova di colpo senza lavoro e senza alcuna offerta di sostegno da parte del governo. Da decenni lavoriamo per gli aeroporti di Italia per circa 6/7 mesi l’anno ed abbiamo fatto di questa modalità di lavoro la nostra vita, nonostante la sua precarietà. La diffusione del coronavirus ci ha messi di fronte all’impossibilità di lavorare per un periodo indefinito e dal momento che alcuni aeroporti hanno previsto una cassa integrazione di 12 mesi per i propri dipendenti a tempo indeterminato, quali speranze abbiamo noi, lavoratori stagionali, di tornare a breve ad una vita lavorativa regolare? La nostra crisi non finirà quando il picco del coronavirus sarà passato, le conseguenze saranno per noi sul lungo periodo e possiamo comprendere che l’attuale urgenza aziendale sia quella di occuparsi ora dei propri dipendenti a tempo indeterminato, ma non possiamo accettare che anche lo stato e i vari enti che dovrebbero occuparsi di noi, in questo momento di sconforto, ci lascino soli. I lavoratori con contratto stagionale legato al turismo non operano soltanto negli alberghi e nei ristoranti ma anche nei trasporti, nei servizi e nel commercio. Crediamo sia opportuno, pertanto, che anzitutto l’INPS permetta a tutti i sopracitati di poter accedere al bonus di 600€ previsto dal decreto “Cura Italia” senza distinzione di codice ATECO, per poter poi valutare la creazione di una forma assistenziale e di sostegno come il prolungamento della Naspi. Noi precari del trasporto aereo siamo tra le prime vittime di questa profonda crisi e non possiamo accettare che ci siano precari sostenuti e precari dimenticati. Deve esserci una soluzione anche per noi, poiché come i rappresentanti del governo ci assicuravano pochi giorni fa, “nessuno perderà il lavoro a causa del coronavirus”. Per questo motivo Vi ringraziamo nella speranza che anche la nostra voce possa essere ascoltata.

Cordialmente,

Lavoratori Aeroportuali Stagionali

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