Non una di meno – Pisa si mobilita contro le nuove riforme scolastiche del governo, organizzando un momento di confronto pubblico per martedì 10 giugno al Giardino Scotto. Lancia un appello a Student, insegnanti, genitori e futuri docenti per discutere collettivamente delle Nuove Indicazioni Nazionali e delle recenti normative che stanno trasformando il volto della scuola italiana. L’iniziativa nasce dalla volontà di riprendersi spazi e tempi di dibattito che il Ministero non ha garantito, costruendo dal basso un’alternativa alle politiche educative considerate “antidemocratiche, patriarcali e militariste”. Un incontro che vuole essere il punto di partenza per immaginare e costruire una scuola diversa, transfemminista e centrata sull’autodeterminazione delle persone che la vivono quotidianamente.
Di seguito
MARTEDÌ 10 GIUGNO H 17:30 – Giardino Scotto
Le Nuove Indicazioni Nazionali non parlano di noi. Né per noi.
Siamo studenti, insegnanti, genitor*, future insegnanti, persone in formazione. Negli ultimi mesi abbiamo letto le Nuove Indicazioni Nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo e ci siamo informate sulle novità che verranno introdotte (o che vorrebbero introdurre) nelle scuole di ogni ordine e grado: per questo sentiamo il bisogno di aprire uno spazio di confronto cittadino su quello che avviene all’interno delle scuole.
Se della proposta delle Nuove Indicazioni Nazionali si parla come “materiali per il dibattito pubblico” senza l’intento di creare gli spazi adatti per farlo, allora vogliamo costruire noi un’occasione di discussione tra chi vive i luoghi della formazione ogni giorno. Che sia un punto di partenza per un percorso collettivo di tutte le diverse componenti della comunità educante che vogliono mobilitarsi per realizzare insieme una scuola diversa.
Anche se la scuola sta finendo, il confronto all’interno del mondo della formazione non si ferma. Anzi, incontrarsi adesso è un’occasione preziosa per stringere legami, creare una rete da cui ripartire a settembre per organizzarci, riflettere insieme e mobilitarci. Non vogliamo stare ai tempi concessi dal Ministero, vogliamo riprenderci il giusto spazio e il giusto tempo di discussione per questioni fodamentali come queste.
Pensiamo che le Nuove Indicazioni Nazionali non possano essere lette come un semplice aggiornamento di documenti guida, perché si collocano in un piano ben preciso di smantellamento della scuola pubblica, imposizione di una visione militaresca e guerrafondaia della cultura, di riduzione della libertà di insegnamento e de-professionalizzazione della figura delle insegnanti, di perdita di centralità dell* studenti nel percorso di apprendimento e di un tentativo di impedire la loro partecipazione attiva nella scuola.
Allargando lo sguardo al quadro più completo degli attacchi al percorso fomativo negli ultimi due anni troviamo anche:
– Linee guida per l’insegnamento dell’educazione civica (2024)
– Riforma del voto in condotta e introduzione dei giudizi sintetici nella scuola primaria (L. 150/2024)
– Nuovo codice di comportamento dei dipendenti pubblici (D.P.R. 13 giugno 2023, n. 81)
– Mozione anti-gender nella scuola (Risoluzione Sasso 7-00203)
– Repressione del dissenso nelle scuole superiori
– Disegno di legge sul consenso informato preventivo (approvato dal CdM il 30 aprile 2025).
La scuola che vorrebbero, quindi, non si occupa più di mettere al centro la persona, di sviluppare il pensiero critico, di far esercitare il diritto al dissenso di studenti e insegnanti. è invece una scuola antidemocratica, patriarcale, coloniale, razzista, militarista, omolesbobitransfobica. Una scuola che chiude spazi di confronto, svalutando la centralità alla comunità educante, che ne è la base: invece di cooperazione e relazione, si valorizzazano competizione e individualismo; invece di legami e conoscenza del territorio, separazione dalla realtà circostante.
Vogliamo quindi incontrarci per leggere insieme, discutere e chiederci come possiamo contrastare questa idea di formazione e come possiamo avviare un percorso per costruire la scuola di cui abbiamo bisogno.
Una scuola transfemminista che metta al centro l’autodeterminazione di ogni persona che la attraversa, la cooperazione e lo sviluppo di reti di relazione, l’educazione sessuo-affettiva come percorso trasversale e continuo nella formazione di ogni persona, i bisogni e i desideri di chi la scuola la vive, la attraversa e la sogna diversa.
Ci vediamo martedì 10 giugno ore 17:30 al Giardino Scotto!