Pisa in piazza per la Freedom Flotilla: “Rompere l’assedio a Gaza”

Ieri sera Pisa ha risposto alla chiamata di solidarietà verso l’equipaggio della Freedom Flotilla, sequestrato dall’esercito israeliano mentre trasportava aiuti umanitari verso Gaza. Nonostante la mobilitazione fosse stata convocata in poche ore, centinaia di persone si sono radunate in piazza XX Settembre per poi attraversare il centro storico in un corteo che ha toccato i luoghi simbolici del potere locale.

Il percorso della manifestazione ha tracciato un anello: partenza da piazza XX Settembre, passaggio lungo i Lungarni fino alla Prefettura, poi con l’ingresso nel palazzo comunale. Un gesto simbolico ma concreto che ha voluto ribadire un messaggio chiaro: “Il Comune di Pisa sono i suoi cittadini e le sue cittadine, che parlano chiaramente e dicono a gran voce Palestina Libera”.

Durante la mobilitazione è emersa con forza una riflessione che va oltre la solidarietà: l’analisi delle responsabilità italiane nel conflitto. “Il genocidio parte da qui, dall’Italia”, hanno scandito i manifestanti, denunciando il ruolo dei porti e aeroporti nazionali, delle industrie di armi, delle basi militari, delle università e delle istituzioni nel sostenere le operazioni militari israeliane.

La critica si è estesa al coinvolgimento diretto dell’Italia attraverso l’invio di militari in Palestina e il sostegno alla ricerca bellica. “Rompere l’assedio a Gaza, la missione dell’equipaggio della Freedom Flotilla, si fa rompendo le nostre complicità con Israele”, hanno sottolineato gli interventi.

Il momento più significativo della serata è stato l’ingresso nel palazzo comunale, interpretato “Se il Comune non rappresenta questa voce, il comune lo facciamo noi!”, rivendicando il diritto dei cittadini a far sentire la propria posizione quando le istituzioni sembrano distanti dalle istanze popolari.

Il sequestro in acque internazionali

La mobilitazione pisana si inserisce in un contesto internazionale drammatico. L’esercito israeliano ha infatti sequestrato e arrestato in acque internazionali 12 attivisti dell’equipaggio della Freedom Flotilla, diretta a Gaza con aiuti umanitari per la popolazione sotto assedio. Non si tratta del primo attacco: già un mese fa Israele aveva bombardato la stessa imbarcazione mentre si trovava a Malta.

A bordo della Freedom Flotilla si trovavano cittadini di diverse nazionalità: svedesi, francesi, olandesi, spagnoli, turchi, brasiliani e tedeschi. La missione della Madleen è riconosciuta come legittima dal diritto internazionale.

I manifestanti hanno denunciato il “blocco navale totale esercitato da Israele su Gaza” come parte di un “piano genocida di cancellare materialmente il popolo palestinese”, costituendo “una completa violazione del diritto internazionale, come ripetutamente denunciato anche dall’ONU”.

Prossimi passi

L’energia della mobilitazione non si esaurisce con il corteo di ieri. Il prossimo appuntamento lanciato da Student per la Palestina sarà venerdì 13 giugno alle 14:30 presso Sumud (via Santa Maria 46) per un’assemblea dedicata all’organizzazione dei “prossimi passi al fianco della Palestina che resiste”.

L’obiettivo è strutturare un percorso di lungo termine che vada oltre le singole mobilitazioni e costruisca una presenza stabile del movimento di solidarietà con la Palestina nel territorio pisano. La manifestazione di ieri conferma il radicamento territoriale della causa palestinese.