Raccolta alimentare per le persone in difficoltà

Sono da poco passati due mesi dall’inizio della quarantena causata dal Covid19; molto lentamente sembrano allentarsi le misure di contenimento del contagio (che ci hanno costretto a casa o a lavoro) ed in cui molte sono state le difficoltà affrontate per far fronte alla mancanza di reddito: dal 9 marzo per molte persone ha significato rischiare di non avere neanche la pasta in tavola.

Le misure annunciate dal governo per far fronte alla crisi economica, come la cassa integrazione di emergenza, non sono ancora arrivate sui conti-correnti di chi ha dovuto smettere di lavorare. Due mesi senza stipendio, di punto in bianco. Questa è la situazione che purtroppo milioni di persone stanno vivendo. Per far fronte alla rinomata lentezza della burocrazia che contraddistingue il sistema italiano, il governo tramite i comuni ha provato a tamponare l’emergenza con i buoni spesa. Già in un articolo pubblicato settimane fa avevamo criticato l’utilizzo discriminatorio di queste misure che escludevano chi percepiva il reddito di cittadinanza, una pensione sociale e chi aveva fatto la richiesta di cassa integrazione (ad oggi ancora mai arrivata).WhatsApp Image 2020-05-17 at 17.05.34

E’ da questa drammatica situazione, in cui lo Stato non ha aiutato moltissime persone in difficoltà e continua a non farlo, che la solidarietà e la voglia di fare qualcosa, di aiutarsi a vicenda, è scattata in tutta la città. Sono state molteplici le iniziative in cui non solo associazioni di volontariato hanno portato la spesa a casa delle persone in quarantena, ma anche chi “non è abituato” a iniziative di questo genere si è organizzato per fare la propria parte. Questa crisi è devastante e nessuno si sarebbe immaginato di ritrovarsi in questa situazione, ma coloro che hanno un certo tipo di sensibilità non si sono fatti trovare impreparati.

Il problema della spesa, del cibo, di non avere più la possibilità di soddisfare le esigenze proprie e quelle dei propri cari purtroppo è vissuto in maniera umiliante. L’ideologia dominante ha da sempre inculcato nella testa alla massa dei cittadini la vergogna della povertà. “Se non trovi lavoro è colpa tua!” Oppure: “sei una persona che non ha voglia di fare, uno scansafatiche, uno scroccone!”.WhatsApp Image 2020-05-17 at 17.08.24

Ma nella realtà molta gente – a causa della precedente crisi economica che sta durando da 10 anni – si è dovuta adattare e adeguare a fare i conti con quello che possiede e quindi dover scegliere quando va a fare la spesa, cosa comprare e a cosa rinunciare. E la crisi economica che sta iniziando a causa del Covid19 sta aggravando già la situazione di tante persone, e mette alla luce moltissimi aspetti su cui c’è bisogno di riflettere attentamente. Chi già faticava a mettere insieme il pranzo con la cena si sta ritrovando oggi a non avere più i soldi neanche per un pasto al giorno. La scelta è se pagare le bollette per non farsi staccare la luce o mangiare. Questa è la nuova normalità per milioni di individui in Italia, si riflette a Pisa in migliaia di lavoratrici e lavoratori in attesa della Cassa integrazione del mese di marzo! Ma la vergogna è un sentimento che si scontra con le necessità di vivere, e sta subentrando un vero e proprio rancore per la disparità di trattamento tra i vari gruppi sociali. “Se c’è la fame, come mai i supermercati aumentano i prezzi dei beni di prima necessità? Perchè lo Stato regala miliardi di euro alle grandi imprese, alle banche, alla loro economia, e invece i lavoratori e le lavoratrici continuano a sgobbare senza avere in cambio nulla, se non il rischio di contagio?” Questo è il senso comune che si sta formando alle file dei supermercati e nei commenti sui social network.

WhatsApp Image 2020-05-17 at 17.08.12 Durante questa settimana appena trascorsa si sono strutturati tre centri di raccolta alimentare in città: lo spazio popolare di Sant’Ermete, il casottino di Gagno e la Palestra popolare de La Fontina hanno messo a disposizione i propri spazi per poter distribuire alle persone in difficoltà delle borse alimentari che permettono la sopravvivenza in questo periodo o alleggeriscono il carico economico familiare.

Questi luoghi di socialità della città che avevano sospeso le proprie attività di quartiere si sono riformulati in spazi di aggregazione per la spesa sociale. Se fino a due mesi fa venivano organizzate feste di compleanno, tombole e attività sportive, oggi la funzionalità di questi spazi fisici si trasformano ai tempi della pandemia. L’importanza di questi luoghi è fondamentale perchè nella distribuzione di questi beni avviene un contatto e uno scambio reciproco tra tante persone, una condivisione dei problemi che aiuta a non sentirsi sopraffatti e inizia a individuare delle strade per la fuoriuscita da questa emergenza. Da questa settimana infatti ogni mattina dalle 10.30 alle 13 i volontari e le volontarie hanno atteso chi ha potuto donare generi alimentari o per l’igiene di prima necessità. Inoltre è stato aperto un conto corrente bancario su cui, chi non potesse recarsi in questi luoghi, può fare una donazione.

Di seguito pubblichiamo il testo del volantino che in questi giorni sta circolando in rete e in città:

RACCOLTA ALIMENTARE

PUNTO DI RACCOLTA ALIMENTARE –> dal lunedì al venerdì dalle 10.30 alle 13.00 presso via Emilia 236/a sant’ermete, via Pagni Gagno, Via Carducci 9, Ghezzano SGT

Per la spesa sociale CHIAMARE 3770800488

Per chi volesse contribuire ma non può raggiungere i punti raccolta. IBAN: IT 04 D 08562 25300 000012376760 Intestato: Nuova Periferia Polivalente Causale: emergenza covid-19

Questo periodo di crisi sanitaria ha inasprito la situazione già difficile di tante famiglie, spingendole verso un livello sempre più critico. Le misure previste dalle istituzioni sono insufficienti; troppe persone restano ancora escluse dai sussidi, o ricevono cifre irrisorie, e faticano anche solo a mettere il cibo in tavola per sè e i propri cari.

Sappiamo che il mutualismo da solo non può bastare, ma è un inizio. Per questo abbiamo deciso di mettere a disposizione i nostri spazi sociali di quartiere come PUNTI DI RACCOLTA SOLIDALI, dove chi ne ha la possibilità potrà portare spesa alimentare o prodotti per l’igiene che saranno poi redistribuiti alle famiglie con necessità.

Vogliamo organizzarci insieme per migliorare il modo in cui viviamo e pretendere le risorse da chi ne è responsabile!

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