Rimpasticcio

Il Governo è in crisi, ma anche la giunta pisana non se la passa troppo bene; con una mossa a sorpresa, nel bel mezzo dell’estate, il Sindaco Michele Conti ha annunciato un rimpasto di giunta. Fuori Andrea Buscemi, assessore alla cultura, e Rosanna Cardia, politiche educative; al loro posto Pierpaolo Magnani e Sandra Munno.

Non può sfuggire il fatto che, a finire defenestrati, sono i due assessori più contestati della giunta pisana. Su Buscemi troppo si può dire: contestato fin dalla sua nomina, per la sua fama di stalker e misogino; una petizione che richiedeva le sue dimissioni ha raccolto migliaia di firme. Oltre alle miserie personali, Buscemi è responsabile della mala gestione del Teatro Politeama di Cascina, dopo la sua breve nomina a direttore artistico voluta dalla Sindaca Ceccardi, ed è stato duramente contestato per le sciocche esternazioni riguardo al murales di Keith Haring e per le costose quanto autocelebrative iniziative organizzate a Pisa (come la comparsata di Vittorio Sgarbi, costata al Comune quasi 7000 euro).

Anche la Cardia è stata al centro di numerose polemiche e bersaglio di manifestazioni, per la scelta (in realtà sostenuta dall’intera giunta) di chiudere una sezione della scuola dell’infanzia Agazzi nel quartiere dei Passi.

Se Buscemi ha accettato il licenziamento con una certa compostezza, dichiarando di non poter più ricoprire quel ruolo per “questioni personali”, ben diversa è stata la reazione della Cardia. Con un comunicato di poche righe l’ex Assessora ha sfidato il sindaco a rendere conto pubblicamente delle vere motivazioni che lo hanno portato a optare per questo rimpasto, poiché quelle riferite a lei appaiono assolutamente ridicole. Lo ha inoltre accusato di superficialità, debolezza e scarso interesse per la scuola, dando a intendere che siano altri, e non lui, a tirare le fila dell’amministrazione pisana.

Un divorzio tutt’altro che consensuale, quindi, che avrà certamente altri strascichi; una manovra che voleva passare quasi inosservata, a pochi giorni da ferragosto, ma che si è risolta in una pasticcio.

 

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