Scuole in rivolta per istituti a norma e contro l’alienazione scolastica

Dopo il corteo spontaneo di sabato che dal complesso Marchesi ha raggiunto il comune per fronteggiare l’emergenza di una scuola completamente allagata dalle piogge, questa mattina circa 200 studenti medi sono scesi nuovamente in piazza per ribadire l’urgenza di soluzioni concrete. Il corteo, rappresentativo di tanti istituti ha posto le istituzioni davanti all’irrimandabilità degli interventi strutturali nelle scuole pisane cercando di scrollarsi di dosso l’alienazione di un sistema scolastico impoverito da produttività e risparmio. La manifestazione, partita da piazza Guerrazzi dove sono confluiti i picchetti delle scuole, ha raggiunto il comune, passando prima dal provveditorato e infine raggiungendo la provincia, ente preposto ad assicurare la manutenzione degli edifici scolastici. Stanchi di non essere ascoltati da nessuno, rimbalzati da un ufficio all’altro per l’ennesima volta, gli studenti sono entrati senza chiedere nessun appuntamento. Il Capo di Gabinetto, già fuori chiede una delegazione di quattro persone. Non c’è nessuna delegazione, gli studenti sono tutti insieme e irremovibili, devono esprimersi davanti a tutti: il disagio e la rabbia sono collettivi e tutti chiedono a gran voce risposte. I ragazzi entrano in provincia compatti e tutti gli esponenti della provincia escono, accompagnati dagli studenti fino alla piazza davanti al palazzo dove ha avuto inizio un’assemblea fra il corteo, il Capo di Gabinetto, il Presidente e l’ingegnere della Provincia. Subito è stato chiarito dagli studenti perché si sono ritrovati costretti ad entrare di forza negli uffici per raggiungere le figure di rilevanza nell’iter burocratico. Oltre a fare notare i disagi strutturali, é stato subito messo a critica il menefreghismo istituzionale verso gli studenti, in tutti i campi. Messi alle strette, é stato preso l’impegno di iniziare il percorso di ristrutturazione dei plessi  entro un mese preciso. Fino ad ora l’unico provvedimento preso era stato il rinnovo di una caldaia che sarebbe responsabile stessa delle esplosioni di diversi termosifoni, a detta dell’ingegnere. Al termine il Presidente degli uffici si é ripromesso di incontrarci per esporre i provvedimenti avviati. A quest’ultimo è stato pure ricordato che aveva in mattinata saltato l’incontro con un preside,  figura di competenza per l’avvio di ogni procedura di manutenzione

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