Dall’assemblea per il diritto alla casa parte una nuova stagione di lotta

Oltre sessanta persone hanno partecipato ieri pomeriggio all’assemblea per il diritto alla casa, convocata sotto al palazzo del Comune dai movimenti per il diritto all’abitare. Di fronte al moltiplicarsi degli sfratti negli ultimi giorni, sia ad opera di ricchi proprietari che dello stesso APES (l’ente, cioè, che il diritto alla casa dovrebbe garantirlo) si è reso necessario un momento di discussione per fare il punto ed organizzare le prossime mobilitazioni.

L’assemblea ha ribadito come il problema abitativo sia sempre più ampio e trasversale, andando a colpire fasce sempre più ampie di popolazione: dalle famiglie in affitto con sfratto per morosità incolpevole agli assegnatari di alloggio popolare in case fatiscenti e in sovraffollamento; dai giovani che non hanno i mezzi per vivere da soli ai piccoli proprietari con un mutuo sulle spalle, ricattati dalle banche.

Più volte sono stati ribaditi i nodi centrali del problema: gli affitti troppo alti nel libero mercato, i privilegi (anche fiscali) concessi a palazzinari e grandi costruttori e il disinteresse delle istituzioni che lasciano sfitte moltissime case e immobili. E’ sempre più urgente l’istituzione di un tavolo di trattativa fra inquilini e proprietari che porti ad affitti calmierati; in questi anni, grazie alla lotta, molte famiglie con lo sfratto sono riuscite a ottenere nuovi contratti dai proprietari a canoni sostenibili, ma questo non può più essere limitato a casi singoli, deve diventare la norma.

Parallelamente è vergognoso che l’APES continui a portare avanti la sua politica di sfratti e sgomberi mentre sono almeno un centinaio gli alloggi popolari sfitti e chiusi nella nostra città. Non è però neanche accettabile la proposta dell’amministrazione comunale di assegnare per emergenza abitativa le case di Sant’Ermete senza prima effettuare nessun lavoro di restauro e messa a norma: ogni famiglia ha diritto a un alloggio dignitoso, di certo non a una casa pericolosa, malsana e troppo piccola rispetto al nucleo. Su questo tema in questi giorni si è consumato anche uno scontro con i sindacati inquilini che invece sembrano propensi ad accettare queste soluzioni al ribasso.

Per dare ancora più forza al movimento di lotta per la casa, l’assemblea pubblica di Logge di Banchi ha annunciato l’inizio di una nuova fase di lotta e di coordinazione dei conflitti aperti sul fronte del diritto alla casa: la nascita della PSA (Piattaforma Sociale Abitativa) che vuole allargare la partecipazione a tutte quelle persone che ancora non hanno trovato il coraggio di mettersi in gioco. Infatti, la fetta di popolazione che soffre il problema abitativo è molto amplia: tutti gli inquilini che già abitano in alloggi erp che subiscono le leggi regionali e nazionali; tutte le famiglie con lo sfratto che non possono accedere ai bandi pubblici per la morosità; tutte le famiglie che non riescono più a pagare l’affitto a causa dei bassi salari che hanno a lavoro o dei brevi contratti interinali; tutti quelle giovani coppie o nuclei singoli che non hanno nessun tipo di garanzie per riuscire ad emanciparsi dai propri genitori ma che vorrebbero andare a vivere altrove.

Non è mancata la solidarietà alle famiglie di Bologna violentemente sgomberate e picchiate nei giorni scorsi; per ogni sgombero mille nuove occupazioni, è la risposta che anche a Pisa sarà presto praticata. Di fronte all’attacco complessivo all’abitare e ai diritti che ha icome mandanti il Partito Democratico e il Governo Renzi, anche l’appuntamento del referendum diviene cruciale. Domenica 27 novembre sarà importante partecipare alla manifestazione nazionale a Roma per sostenere il NO al referendum del 4 dicembre.

L’assemblea si è conclusa ribadendo i prossimi appuntamenti, per opporsi agli sfratti APES: giovedì 20 ottobre ci sarà uno sfratto da casa popolare nel quartiere San Giusto; sarà fondamentale partecipare al picchetto poiché già all’ultimo accesso erano presenti forze dell’ordine in gran numero, e solo grazie alla determinazione collettiva a sostegno di Klodian e Letafet è stato possibile un rinvio. Lunedì 17 ottobre questa famiglia sarà alla sede dei servizi sociali in via Saragat per una trattativa riguardo alla propria situazione con l’apposita commissione; sarà importante quel giorno, già dalle 8 del mattino, testimoniare solidarietà con un presidio.

E se il 20 ottobre gli inquilini resistenti delle case popolari se la dovranno vedere con l’arroganza dell’Apes, il 7 e 8 novembre due nuclei singoli- un’abitante di Marina di Pisa e uno de La Cella- si organizzeranno per resistere alle prepotenze di Bartorelli Costruzioni, proprietario di decine di alloggi che affitta a prezzi esorbitanti, alcuni di questi erano case popolari (oggetto di speculazioni) che affitta a 650 euro!
Si prospettano quindi settimane di lotta intensissima sul fronte del diritto alla casa, in cui saranno protagoniste decine e decine di famiglie che hanno deciso di non rassegnarsi alle prepotenze dei padroni di casa ed alle politiche abitative del Partito Democratico.

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