Gli striscioni di Pisa – Pro Vercelli

Il Pisa di Gattuso sta disputando le ultime gare di campionato di serie B nelle zone più basse della classifica. Nonostante la squadra sta lottando fino alla fine per onorare la maglia e i suoi sostenitori, sono proprio questi ultimi a lottare sugli spalti, tra le tante difficoltà legate a diffide e ai risultati non brillanti della squadra.

Con le 56 diffide convalidate sicuramente la questura ha inflitto un duro colpo al cuore della Curva Nord, ma gli ultras nerazzurri non demordono e anche oggi hanno dimostrato di esserci ancora e soprattutto di non chinare mai la testa.

Tanti gli striscioni da segnalare quest’oggi sugli spalti.

Ad inizio partita un lungo striscione è stato esposto per ricordare Gege, ultras pisano scomparso esattamente un anno fa. “BOMBOLINO E’ QUA E CANTA CON GLI ULTRAS. CAAMOOON GEGE”. Tutto lo stadio per i primi 5 minuti ha intonato cori per Gege. Anche altri striscioni degli amici lo hanno ricordato: “Ciao Gege …camooon!!” e “Il tempo passa ma il tuo camoon resta”. La parola Camooon (Come On) pisanizzata era utilizzata sempre da Gege e sarà sempre gridata da tutta l’Arena per ricordarlo.

Alla metà del primo tempo il Pisa perde già 1 a 0. In Curva si continua a cantare e viene esposto un altro striscione che denuncia la lentezza dell’esposto parlamentare sui fatti di Empoli: “7244 FIRME PER CHIEDERE LA VERITA’. PISA ESIGE RISPOSTE”. La campagna “Pisa non si piega” di questo inverno ha raccolto migliaia di adesioni che però ad ora non ha avuto risposta.

Poco dopo il gruppo Rangers ha esposto uno striscione per ricordare il giorno della Liberazione dal nazi-fascismo. “25.04. ORA E SEMPRE RESISTENZA”. Bandiere rosse antifasciste, croci di Pisa con Che Guevara e No Tav sono state sventolate dietro lo striscione.

Ad inizio secondo tempo tre lunghi striscioni hanno poi ribadito l’accanimento della questura: “ARRESTI E DIFFIDE NON POTEVAN BASTARE / 4 GIORNI SU 7 IN QUESTURA A FIRMARE / LA VOSTRA INFAMIA ORA SI CHIAMA MISURA CAUTELARE”. Gli 8 ultras arrestati a settembre ad Empoli prima della partita contro il Brescia si sono visti arrivare delle misure cautelari che li obbligano a firmare (oltre al giorno della partita) per tre giorni durante la settimana anche quando il Pisa non gioca. Queste restrizioni comportano una forte limitazione della libertà personale assurda ma che la Curva Nord combatterà con tutte le sue forze.

Nelle ultime partite casalinghe la Curva ci ha abituato a proteste sempre differenti che iniziano al 56′ minuto. 56 sono i daspati (senza contare gli 8 arrestati e chiaramente diffidati). A questo minuto sono stati esposti due striscioni: “8 ARRESTATI 56 DIFFIDATI / LA VOSTRA REPRESSIONE NON CI VEDRA’ MAI PIEGATI”. Su questi striscioni è stato calato un grande copri-curva nerazzurro sul quale c’era scritto “Pisa non si piega”. E sul coro “i maschi innamorati” di Gianna Nannini è arrivato anche il pareggio del Pisa con la rete dell’albanese Cani.

Un gol che serve a poco per la classifica ma che comunque ha fatto gioire momentaneamente i migliaia di presenti all’Arena Garibaldi.

Un’altra giornata di lotta sugli spalti che conferma l’intenzione della Curva Nord. La presenza e la presa di posizione fuori e dentro l’Arena non si placa. Pisa non si piega non è infatti solo uno slogan ma un modo di intendere la passione per lo sport e, il tifo e la vita in città.

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