La lotta degli operai Iscot arriva fino a Torino

Alcuni operai in lotta sono andati fino al capoluogo piemontese pretendendo di incontrare i vertici nazionali dell’azienda, visto che i dirigenti di Pisa continuavano a declinare le proprie responsabilità.

Nonostante la pioggia battente, per alcune ore gli operai Iscot hanno mantenuto un presidio di fronte alla sede di Torino; al loro fianco altri lavoratori e solidali che avevano raccolto il loro appello. Una ingente presenza di forze dell’ordine era schierata a difesa degli uffici, testimoniando le preoccupazioni che questa vertenza sta procurando ai padroni anche fuori da Pisa.

Dopo molti interventi e pressioni dal presidio, l’amministratore delegato della Iscot ha finalmente accettato di ricevere una delegazione. All’incontro sono saliti proprio i due operai che la Sole di Pisa sta cercando di discriminare, proibendogli di rientrare a lavoro, e che invece ancora una volta sono riusciti a imporre la propria legittimità; insieme a loro vi era una consigliera regionale piemontese del Movimento 5Stelle, Francesca Frediani.

I vertici della Iscot hanno provato a tenere un atteggiamento arrogante durante la trattativa, scontrandosi con la determinazione degli operai, tratto oramai distintivo di questi lavoratori in lotta.

Alla fine l’amministratore delegato della Iscot ha dovuto ammettere le enormi responsabilità dell’azienda nella pessima gestione della faccenda; ha inoltre espresso la volontà di calmare le acque. Tuttavia le proposte da lui fatte non sono ancora state reputate accettabili: la Iscot vorrebbe trasferire “a tempo determinato” i due operai sgraditi in un alto posto di lavoro, per poi successivamente permettergli di ritornare alla Sole di Pontedera. Una proposta che pare priva di senso, ma testimonia la necessità padronale di non darla vinta alla rigidità operaia.

I lavoratori Iscot hanno dichiarato che aspetteranno di ricevere una comunicazione ufficiale dall’azienda, che dovrebbe giungere entro l’inizio della prossima settimana, per decidere il da farsi, ma sembra assolutamente probabile che questa lotta continuerà e avrà ulteriori sviluppi.

Share