Dopo che il Ministro Valditara aveva lanciato l’invito «a tutte le scuole italiane a rispettare un minuto di silenzio nella giornata di martedì 22 in onore di Giulia e di tutte le donne abusate e vittime di violenze, le studentesse e gli studenti di tutta Italia hanno fatto l’opposto: rumore. E continueranno nei prossimi giorni.
Venerdì 1 Dicembre alle 9 in Logge dei Banchi il Collettivo Carducci lancia un corteo studentesco a Pisa contro la violenza patriarcale, la cultura dello stupro e le posizioni adottate dai vari ministri del governo.
” Chiamiamo un corteo studentesco, che ci permetta di stare insieme, di arrabbiarci, di gridare, urlare e lottare contro una scuola e un governo che non vogliono portare un’educazione giusta, che abbatta la violenza patriarcale e l’oppressione di genere!
E’ una chiamata per tutte le studentesse e gli studenti di pisa, di tutti i licei, di tutte le scuole – uniamoci, ritroviamoci in piazza, prendiamo parte attiva nella lotta, nelle nostre rivendicazioni, continuiamo a mobilitarci”
in risposta il Collettivo Galilei e il Collettivo Dini rispondono:
“abbiamo deciso di manifestare la nostra rabbia e il nostro sdegno verso gli atti di violenza che subiscono le donne ogni giorno . Il 21 novembre ci siamo tuttə ritrovatə in cortile e durante la plenaria abbiamo fatto un minuto di rumore anziché di silenzio per Giulia Cecchettin, una tra le ultime ragazze vittime di femminicidio, seguito da interventi, poesie e testimonianze. Siamo stanchə di dover seguire direttive ministeriali che non rappresentano il nostro pensiero: non staremo in silenzio nè ora nè mai. Fare un minuto di silenzio in onore di una vittima e il giorno dopo far finta di niente non cambierà le cose; l’unico modo che abbiamo per esprimere la nostra indignazione è quello di fare rumore. In ricordo delle vittime di femminicidi abbiamo deciso di appendere fuori dai cancelli della nostra scuola i nomi di tuttə le donne uccisə. Questa iniziativa è nata con lo scopo di trasmettere un messaggio preciso: le vittime sono purtroppo tantissime, con un nome e una storia e comunicare l’effettivo numero è importante per risvegliare una maggior consapevolezza in ogni individuo che passa da via Benedetto Croce.
Noi studentə ribadiamo con forza e con rabbia l’importanza del dialogo nelle scuole su temi come la violenza patriarcale, ritenendolo di vitale importanza per combattere questo atroce fenomeno,che giorno dopo giorno è sempre più ricorrente. Pretendiamo che i fatti vengano chiamati con il loro nome e che non ci si spaventi di fronte a termini come “femminismo”.
Pretendiamo che a scuola si parli di patriarcato e che se ne discuta per comprenderlo e eliminarlo alla radice, per rivoluzionare una società malata che discrimina, violenta, sbeffeggia ed uccide.
E’ questo il momento di farsi sentire e di manifestare il nostro dissenso, abbiamo il diritto ed il dovere di infuriarci e di gridare con ciò che ci è rimasto: con rabbia, anche in nome di tuttə le donne che non hanno più voce. Per questo invitiamo tuttə ad aderire il 1/12 al corteo, che partirà alle ore 9:00 dalla piazza del comune, organizzato da Collettivo Carducci.
Per le vittime e per tuttə noi. “