Applichiamo il referendum; Sant’Ermete contro Apes e Geofor

Giornata di intensa mobilitazione, quella di ieri, per gli abitanti di Sant’Ermete. A circa un mese dal referendum di quartiere, continua la lotta perché vengano realizzate le richieste approvate a larghissima maggioranza dagli abitanti delle case popolari.

In particolar modo due nodi sono stati affrontati con la mobilitazione di ieri: quello del sovraffollamento e quello dei rifiuti.

Nella giornata di ieri si sarebbe dovuto tenere un incontro, fissato da tempo, per discutere del sovraffollamento; il comitato chiedeva lo stralcio del regolamento che permette di assegnare, in emergenza, case troppo piccole a famiglie numerose e nuove assegnazioni idonee ai nuclei familiari. La riunione è stata annullata dalle istituzioni all’ultimo minuto, accampando delle scuse, ma un gruppo di abitanti di Sant’Ermete si è comunque recato all’Apes, invadendo gli uffici dei dirigenti, che hanno immediatamente chiamato la polizia. Per ore hanno provato a far interrompere la protesta, dicendo che un incontro non era possibile perché la nuova giunta non si era ancora insediata. Alla fine, dopo due ore di occupazione degli uffici, è stato accordato un appuntamento per i prossimi giorni con Apes, Società della Salute e Ufficio Casa, per discutere di nuove assegnazioni per le famiglie in sovraffollamento.

Subito dopo gli attivisti del comitato si sono spostati a Ospedaletto, alla sede di Geofor. Il 30 giugno era il termine entro il quale l’Apes aveva garantito che i cassonetti condominiali sarebbero stati installati anche a Sant’Ermete. Nel quartiere, infatti, il porta a porta funziona male, molte case sono troppo piccole per ospitare quattro cestini della spazzatura, e da tempo gli abitanti chiedono di adottare soluzioni diverse, come già avviene in altre zone della città. Anche alla sede Geofor si sono registrati momenti di blocco, e alla fine i dirigenti hanno assicurato che avrebbero fatto il possibile per accelerare l’installazione di nuovi cassonetti condominiali.

La mattinata di ieri ci ha dimostrato come l’indicazione emersa dal voto nel referendum di Sant’Ermete, per trasformarsi in realtà, abbia bisogno di sostanziarsi nella lotta e nello scontro con le istituzioni che vorrebbero trasformare le periferie in ghetti.

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