Autoriduzioni in Sant’Ermete contro i ritardi nelle case nuove

Gli abitanti di Sant’Ermete sono tornati a prendere parola riguardo al vergognoso scandalo delle case nuove che dovrebbero essere costruite sulla via Emilia in sostituzione degli alloggi troppo vecchi e non più a norma; diversi anni di ritardo, un cantiere che non parte, una recinzione di lamiera proprio in mezzo al quartiere, stanno esasperando non solo chi attende una casa decente, ma tutti gli abitanti della zona.
Per questo nel pomeriggio di oggi si è svolta un’altra protesta: gli abitanti del quartiere hanno tenuto un presidio ed è avvenuta una lunga battitura sulle lamiere che circondano le case da demolire. Ma soprattutto gli inquilini delle vecchie case del quartiere hanno annunciato una protesta clamorosa: l’autoriduzione dell’affitto.
“Vogliamo che sia chiaro, una volta per tutte, che pagare per vivere dentro case fatiscenti non è più giusto.” Dicono gli abitanti del quartiere. “Non lo è perché ormai siamo stanchi di dover essere sempre noi ad adeguarci ad alloggi che non sono a norma, pieni di muffa e causa delle nostre malattie. Le nuove case popolari servono per questo: per poter vivere in appartamenti idonei, adatti alle nostre famiglie e degni di essere chiamati “case”. La campagna di autoriduzione è solo all’inizio ed è solo un altro piccolo tassello nella nostra lotta per chiedere ed ottenere parte di ciò che ci spetta per diritto.”
Per sostenere questa protesta, gli inquilini che hanno scelto di ridursi l’affitto, hanno anche lanciato una raccolta di firme che ha visto immediatamente moltissime adesioni e solidarietà.

La protesta degli abitanti del quartiere Sant’Ermete affonda le sue radici nelle promesse non mantenute da parte dell’amministrazione comunale. Nel 2011 fu infatti annunciato un progetto di abbattimento e ricostruzione di tutti gli alloggi popolari del quartiere, ormai troppo vecchi e non più a norma. Il progetto sarebbe cominciato con la costruzione di un “edificio volano” dove trasferire le prime famiglie, per poter abbattere e ricostruire di volta in volta tutti i lotti di edifici popolari. Progetto finanziato con oltre 15 milioni di euro (forniti in buona parte dalla Regione Toscana); durata complessiva dei lavori: 6 anni.
Sono passati più di 4 anni e fino ad ora solo l’edificio volano in via Bandi è stato completato e assegnato alle famiglie aventi diritto. Le successive fasi del progetto sono ancora in alto mare: i palazzi lungo la via Emilia, da demolire e ricostruire, sono semplicemente recitanti, ma nessun lavoro è ancora iniziato in questi mesi.
Come se non bastasse le case nuove in via Bandi presentano numerosi problemi strutturali, segno che tutti gli appalti sono andati al ribasso. Ma se le case sono costruite al risparmio, se c’è un ritardo di anni e tutti i lavori ora sono fermi, è normale che i cittadini si chiedano: “Dove sono finiti i soldi?” L’ultimo atto di questa lunga protesta era stato il blocco stradale e il corteo concluso nell’atrio del Comune, con il violento sgombero delle forze dell’ordine il 13 novembre scorso.

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