In 200 dopo la strage di Ankara chiedono pace e libertà per il popolo curdo

In circa duecento hanno partecipato questo pomeriggio al presidio convocato dalla comunità curda in Toscana nel contesto di tre giorni di mobilitazione internazionale dopo le bombe che a una manifestazione pacifista ad Ankara hanno straziato 128 curdi ferendone oltre 500. Si tratta di un infame attentato volto ad alimentare una strategia della tensione voluta dal presidente turco Erdogan per intimidire la minoranza curda in Turchia in vista delle elezioni del primo novembre.

Il presidio da logge dei Banchi si è mosso in corteo verso il ponte di mezzo per poi girare sul Lungarno Mediceo raggiungendo la Prefettura. Qui una delegazione della comunità curda e delle realtà sociali solidali è stata ricevuta ribadendo, anche davanti alle autorità, l’oscurantismo sulla vicenda del popolo curdo nonostante rappresenti l’unico vero bastione di resistenza contro le forze di ISIS e gli interessi predatori in quella regione.

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