Lettera alle istituzioni dai vicini della Mala Servanen Jin

SULLOCCUPAZIONE E SGOMBERO DELLA MALA SERVANEN JIN

Lettera alle istituzioni, dagli abitanti del quartiere di via Garibaldi

Noi cittadini del quartiere intorno all’immobile di via Garibaldi 192, scriviamo il presente appello per denunciare e condannare pubblicamente quanto accaduto, sotto gli occhi di tutti, lo scorso mercoledì 24, e le relative ed evidenti responsabilità dell’Amministrazione comunale.

Mercoledì 24 maggio, alle 8:30 circa ci siamo ritrovati il quartiere letteralmente invaso dalle forze dell’ordine, in assetto antisommossa, senza che vi fosse nessun motivo di pericolo apparente.
Si è capito immediatamente che questo ingente dispiegamento era stato messo in campo per sgomberare le donne occupanti della Mala Servanen Jin, che, al momento del loro arrivo, non erano neanche presenti.

Ci pare assurdo che questo livello di paura e tensione sia stato portato sotto le nostre case e protratto per molte ore, senza una reale motivazione che ne giustificasse la portata.
Abbiamo assistito a scene di violenza inaudita da parte delle Forze dell’ordine, in varie forme: manganellate nei confronti di un gruppo di persone di cui la maggior parte donne, ferendone diverse, insulti rivolti ad alcune di esse, ed anche la sottrazione del cellulare ad un cittadino che stava riprendendo i fatti e che gli è stato restituito solo dopo aver cancellato i relativi file.

Il giorno della riapertura dell’ex centro di accoglienza molti di noi si sono chiesti cosa stesse finalmente accadendo, dopo circa 4 anni di completo abbandono ed esempio della più totale incuria da parte dei responsabili dell’immobile: da Centro di accoglienza, chiuso per essere ristrutturato, si era trasformato in un ricovero di fortuna per chi vive in condizioni di estremo disagio ai margini della società, creando degrado nel quartiere e disagio ai cittadini.

Alle domande che abbiamo rivolto a tutte queste donne, che da subito si dimostravano attive ed operose, liberando l’immobile da arredi distrutti e rifiuti di ogni tipo che accatastavano nel giardino, abbiamo ricevuto accoglienza e risposte limpide: avevano deciso di “occupare” questa struttura pubblica per restituirla alla città, attraverso una serie di servizi e iniziative rivolte alle donne.

E’ emerso immediatamente che , circa un anno fa, quando il comune ha ordinato lo sbarramento di tutte le aperture per impedirne l’accesso, ha anche deciso di conservare tutto ci ̃ che vi era all’interno, inclusi escrementi umani ed una notevole quantità di farmaci, violando le normative relative allo smaltimento dei rifiuti, in questo caso anche tossici e non preoccupandosi di lasciare esposti a tale rischio igienico-sanitario gli abitanti del quartiere e tutti gli studenti dell’Istituto scolastico direttamente confinante.

Ci siamo così ritrovati, per assurdo, a dover essere grati a chi, anche se attraverso un atto “illegale”, ha nel concreto bonificato lo stabile al posto del Comune e con le proprie attività ha anche riqualificato il quartiere.

Siamo sconcertati dal fatto che tutto questo accade fra una Scuola pubblica e due condomini abitati, nei pressi di una ASL, in una porta della città.

Per questo invitiamo l’amministrazione comunale a prendere atto di quanto passato inosservato in tutti questi anni e di prestare una maggiore attenzione ai disagi che vive il quartiere. La invitiamo inoltre ad aprire un’interlocuzione con le occupanti della Mala Servanen Jin, affinché in assenza di altri progetti già esistenti per il riutilizzo dell’immobile, questo non ritorni all’abbandono.

Gli abitanti del quartiere di via Garibaldi