ITALIA E TURCHIA: STESSI INTERESSI? NO GRAZIE! Boicottiamo i complici della guerra!

Ieri mobilitazione in Corsoitalia per fare informazione e invito al boicottaggio dei marchi che fanno affari con la Turchia tra cui Calzedonia e Benetton.
Di seguito il volantino:

IL FRONTE ITALIANO DELLA GUERRA AL GOVERNO FASCISTA TURCO
Gli attacchi Turchi al Rojava (Siria del Nord-Est) non si fermano dal 20 Novembre scorso. Oltre a colpire villaggi e civili, gli attacchi turchi sono mirati a distruggere infrastrutture come ospedali, centrali elettriche e riserve di grano, isolando la popolazione. E’ attestato l’uso di armi chimiche da parte dello stato Turco, armi vietate dalle convenzioni internazionali, nonostante il dittatore Erdogan abbia fatto qualsiasi cosa per impedire le operazioni di investigazione da parte dell’OPCW (l’organizzazione per la proibizione delle armi chimiche) istituendo false commissioni di inchiesta ed incarcerando le voci di denuncia interne. Inoltre, continua la detenzione del leader Abdullah Öcalan sull’isola carcere di Imrali, dove si trova dal 1999 (dove è stato per 10 anni l’unico detenuto) in regime di massimo isolamento. Alcune settimane fa, il comitato di prevenzione della tortura del consiglio d’Europa (CPT) aveva fisato una visita con lui per vigilare sulle sue condizioni, ma l’incontro non è avvenuto e non se ne conosce il motivo. In questo scenario drammatico, il governo Turco sceglie di continuare ad amministrare uno stato ormai cronicamente sull’orlo del default finanziario proseguendo ciecamente le sue criminali aggressioni militari su vasta scala ai danni delle popolazioni curde e del loro progetto rivoluzionario, comportandosi da “pacificatore” e lucrando sul fronte Ucraino, ma non mostrando molte differenze dall’amico Putin sul fronte curdo.
Per fare ciò, ha però bisogno di solidi rapporti commerciali, ed Europa e Italia ha un ruolo chiave in essi. La Turchia è il secondo fornitore di abbigliamento dell’unione Europea (seconda solo alla Cina, e in espansione), l ’Italia è la prima esportatrice verso la Turchia di filati e tessuti a maglia, ed ha invece importato, tra gennaio e ottobre 2021, prodotti tessili e di moda per un valore di circa 295 milioni di dollari e 31,9 milioni di dollari nel solo settore delle calzature. Tra i maggiori marchi italiani che operano in Turchia troviamo le venete Benetton e Calzedonia. Benetton, nello specifico, ha investito circa 14 milioni di dollari per il 50% della società Bofis, interamente controllata da Boyner, che gestisce tutte le attività commerciali dei marchi United Colors of Benetton, Sisley, Playlife e Killer Loop nell’area turca. L’Italia è quindi direttamente responsabile e complice del foraggiamento della guerra di Erdogan, i grandi colossi della moda, allo stesso modo, lucrano e aumentano il loro volume di affari con un governo palesemente fascista. Una delle linee del fronte di questa guerra è quindi anche a casa nostra: sotto i nostri portici rassicuranti, sotto i riflettori delle vetrine addobbate per gli acquisti natalizi. E’ nostra responsabilità e dovere morale agire immediatamente e smascherare questa ipocrisia in difesa del popolo curdo e di una vita libera insieme in tutto il mondo!

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– Link per il boicottaggio 
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