Vertenza dell’autorecupero delle case di Sant’Ermete: lo stato dell’arte

Dal 15 marzo ci sono stati due nuovi appuntamenti di lotta che hanno riaperto la strada alla storica battaglia della comunità di quartiere e delle famiglie in emergenza abitativa.

Dopo il presidio “cartoline dal futuro” e l’incontro in piazza facchini con la dirigenza dell’azienda che gestisce le case popolari, il 24 marzo Apes è giunta a Sant’Ermete per prendere visione dei lavori di autorecupero degli alloggi, ma il Comune non si è presentato. “Abbiamo apparecchiato la tavola per il sopralluogo concordato con Apes di uno dei tanti alloggi tenuti vuoti dalle Amministrazioni, che in questi mesi le famiglie in emergenza abitativa e gli abitanti di Sant’Ermete hanno recuperato col proprio lavoro e a proprie spese. Chiedevamo una cosa semplice: che venisse subito assegnato, dopo aver visionato la fattibilità tecnica del progetto di autorecupero, alla Comunità di quartiere. Certo, un appartamento non è sufficiente, a Sant’Ermete ce ne sono 35 che stiamo sistemando. Ma era importante avere un segnale della volontà di portare avanti nei fatti un “nuovo corso”.

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Il sopralluogo ha dimostrato il lavoro e la cura che i cittadini hanno delle case popolari affinché siano subito ABITATE. Il 10 maggio ci sarà un contenzioso in tribunale tra Apes e l’Azienda PROTER  che faceva i lavori nel cantiere lasciato abbandonato. La collettività rischia di pagare milioni di euro a causa della mancanza di attenzione e cura nei progetti di edilizia residenziale pubblica. Nel frattempo sul giornale sono apparse le dichiarazioni del Comune di Pisa sulla ri-partenza dei lavori dei 33 alloggi, prevista per settembre 2023 e da finire aprile 2025 dal costo di 4 milioni di euro. Dal 2018 sono già stati spesi 3 milioni di euro per la costruzione di questi 33 appartamenti mai realizzati. Nel frattempo gli altri alloggi sono lasciati a marcire e il nuovo progetto di riqualificazione aspetta ancora la chiarezza dei finanziamenti e dei tempi. Una cosa è certa, gli abitanti del quartiere e le persone sotto sfratto stanno facendo quello che le amministrazioni fino ad oggi non hanno voluto fare, senza alcun riconoscimento. “Questo non è più tollerabile. Le case popolari sono il tesoro della popolazione che non è ricca di denaro ma di dignità SI. Per questo la giunta comunale deve dare delle risposte immediate. Sant’Ermete è la priorità.

Martedì 28 marzo durante l’ultimo consiglio comunale della Giunta Conti si sono presentate nell’atrio del comune circa 50 famiglie di Sant’Ermete e delle persone che stanno lottando per sistemare  gli appartamenti abbandonati. “Il quartiere di Sant’Ermete doveva essere sistemato da questa giunta, dopo il “fallimento” di quelle precedenti. Invece ancora è tutto fermo, perciò siamo andati direttamente in Comune per parlare via a vis col primo cittadino. Sant’Ermete non può aspettare “aprile 2025” per vedere le prime assegnazioni di case…Il rischio è quello di allungare il “brodo” giocando pericolosamente con la necessità basilare di avere un tetto sulla testa per decine e decine e di persone , che aspettano da anni una casa dal Comune e che invece si ritrovano sotto sfratto, nei bed and breakfast, in sovraffollamento, o in situazioni di violenza domestica senza ”via di uscita” istituzionale.”

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Dopo un’ora di presidio il sindaco ha ricevuto una delegazione e si è impegnato a convocare un tavolo con l’azienda gestore delle case popolari nelle prossime settimane per valutare l’autorecupero.  “Vogliamo sapere dal comune se vuole contribuire oppure no. A partire dal riconoscere il lavoro svolto e assegnare uno degli appartamenti auto-recuperati dalla comunità come sede dei lavori che coinvolgono decine e decine di case. Noi ci saremo per dimostrare che il popolo dei senza casa ha molte ragioni ma non ha più tempo. È da quattro mesi che sistemiamo le case senza alcun riconoscimento. Sant’Ermete non può più aspettare e il progetto di autorecupero andrà avanti.

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