Pisa risponde alle cariche sullə studentə per la Palestina

Martedì 27 h18 assemblea cittadina al Polo Carmignani per continuare a mobilitarsi contro il genocidio.

Ieri mattina a Pisa, fra via San Frediano e Piazza dei Cavalieri, 3 violente cariche dei reparti celere si sono scagliate contro lə studentə che stavano manifestando nella giornata di sciopero generale in solidarietà alla Palestina.
A Pisa negli ultimi mesi ci sono state diverse manifestazioni ed iniziative contro il genocidio in atto in Palestina, tra le altre l’occupazione della Torre di Pisa del 17 Novembre a l’occupazione della Sapienza del 22 Novembre.
Anche stavolta lə manifestantə hanno raccolto la convocazione dello sciopero e l’invito alla solidarietà attiva, in particolare contro le istituzioni formative italiane e pisane complici del genocidio in atto. Le immagini dimostrano una violenza spropositata, contro studentə medi e universitari, che hanno costretto almeno una quindicina di persone a ricorrere alle cure mediche. Il messaggio che arriva dalla questura è quindi chiaro: in questo paese, in questa città, non si può manifestare per il genocidio in corso in Palestina. Diverse centinaia di studentə hanno deciso però di non accettare questo divieto, e subito dopo le cariche sono partitə in corteo spontaneo per le vie della città, arrivando fino al Polo San Rossore, il Polo della memoria. Lì si sono riunitə in assemblea, cominciando a rilanciare gli appuntamenti successivi di organizzazione e mobilitazione, come un pranzo studentesco al Buonarroti per lunedì alle 14.

Nel frattempo nei corridoi e nelle aule di tutte le scuole e di tutti i poli inizia a montare l’indignazione, grazie anche alle immagini girate da chi guardava le cariche dalle finestre del Liceo Artistico e dai passanti di Piazza dei Cavalieri che assistevano al fermo violento di due manifestanti.
Che quanto accaduto in piazza non sarebbe potuto passare sotto silenzio lo si capisce immediatamente, anche in relazione a quanto succedeva contemporaneamente a Firenze e a Catania, con altre cariche sui coreti. Le “condanne” (e le strumentalizzazioni) arrivano da ogni parte: da rettore Zucchi al sindaco leghista Conti, da Elly Schlein a Giuseppe Conte. Chiunque tenta di portare acqua al proprio mulino, etichettando l studentə come “i poveri bambini picchiati”, e facendo passare in sordina le motivazioni che hanno portato così tante persone a non indietreggiare davanti ai manganelli: la necessità di fermare il genocidio dello stato di Israele contro il popolo palestinese, e le complicità nel massacro delle nostre istituzioni.

Lə studentə decidono quindi di convocare un presidio-conferenza stampa sotto il Comune, per poter prendere parola rompendo paternalismo e strumentalizzazioni, e per raccogliere la solidarietà sincera della città tutta.

Ancora prima delle 18 Logge dei Banchi è già quasi piena. Ci sono le famiglie dellə studentə, lə docentə, chi fa manifestazioni da anni e per chi è la prima volta, chi ha visto le immagini e ha deciso di reagire, lə ragazzə di seconda generazione, chi ne ha parlato con lə propriə colleghə o compagnə di corso… Dopo i primi interventi dellə studentə la piazza straripa e parte per il secondo corteo selvaggio della giornata.

Le parole d’ordine sullo striscione sono chiare: “Stop al genocidio, Palestina libera. Basta violenze della polizia“. 7 mila persone si riprendono le strade di Pisa, bloccando i Lungarni e arrivando insieme in Piazza dei Cavalieri. Chi pensava di poter zittire (o strumentalizzare) la solidarietà attiva questa volta si è sbagliato di grosso. Dalle scale di Cavalieri l student lo dicono chiaro: le Università di questa città hanno accordi con oltre 70 aziende belliche, e partnership con numerose università israeliane. Nelle classi delle scuole, poi, quello che accade quotidianamente viene fatto passare sotto silenzio. Questo vuol dire essere complici. Chiunque in questo frangente non si schieri in maniera chiara e senza fraintendimenti contro il genocidio e per la fine dell’occupazione israeliana della Palestina, in questo momento è complice. La città di Pisa però ha scelto chiaramente da che parte stare, e ieri sera lo ha dimostrato.

L’appuntamento per continuare a mobilitarsi è quindi per martedì 27 alle 18 per un’assemblea cittadina al Polo Carmignani.

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